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Putin firma la revoca dell'accordo sui test nucleari

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Il presidente Vladimir Putin ha firmato l'uscita della Russia dal trattato internazionale sui test nucleari. Di fatto, Mosca rilancia la propria corsa al riarmo atomico in un contesto internazionale di sempre maggiori turbolenze, dall'Ucraina al Medio Oriente fino al fronte orientale, all'ombra della guerra fredda tra Cina e Taiwan.

La revoca firmata dallo Zar arriva a pochi giorni da un altro momento molto significativo. La scorsa settimana Putin aveva infatti supervisionato esercitazioni con missili balistici in quello che il Ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto essere un'esercitazione per un attacco nucleare di ritorsione "massiccio" contro un nemico non nominato.

In ottobre Putin ha anche dichiarato di non essere "pronto a dire" se la Russia effettuerà test nucleari dal vivo. La proposta di legge per la revoca del trattato è stata approvata dal Parlamento russo con un processo accelerato. Durante le audizioni parlamentari, lo speaker della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha dichiarato che la revoca del trattato è una risposta al "cinismo" e agli "atteggiamenti beceri" degli Stati Uniti sulle armi nucleari. Sebbene non sia mai entrato in vigore, l'accordo è stato ratificato da 178 Paesi e ha un valore simbolico. I suoi sostenitori affermano che ha stabilito una norma internazionale contro i test dal vivo di armi nucleari, ma i critici affermano che il potenziale dell'accordo rimane irrealizzato senza le ratifiche delle principali potenze nucleari. Il Parlamento russo ha ratificato l'accordo nel giugno 2000, sei mesi dopo che Putin era diventato presidente. 

Nel frattempo, Mosca avverte che sarà costretta ad adottare misure appropriate in risposta all'adozione di un accordo di cooperazione nel settore della difesa tra Finlandia e Stati Uniti. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Se i due Paesi approveranno l'accordo, Washington sarà in grado di utilizzare il territorio e le basi militari della Finlandia per addestramento di militari e deposito di materiali. "Posso confermare che saremo costretti a prendere misure sia militari-tecniche che di altro tipo al fine di fermare le minacce alla sicurezza nazionale della Russia che sorgono a questo proposito", ha detto la portavoce. Zakharova aggiungendo che i passi concreti di Mosca dipenderanno da "passi concreti e azioni pratiche per attuare l'accordo, incluso il dispiegamento di contingenti statunitensi in una base militare finlandese".

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