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Albania, fumogeni e fiamme in Parlamento: il Paese piomba nel caos

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Caos al Parlamento albanese. Per il terzo giorno consecutivo l'opposizione di centrodestra protesta contro "la flagrante violazione dei diritti costituzionali". L'accusa alla maggioranza di centrosinistra del premier Edi Rama è quella di "aver negato la costituzione di una serie di commissioni d'inchiesta". Così, nonostante i controlli all'entrata, i deputati dell'opposizione sono riusciti a introdurre diversi fumogeni, che hanno quasi causato un incendio in aula quando uno di questi ha preso fuoco. Le fiamme sono state domate dai parlamentari dell'opposizione.

Nella seduta di lunedì 20 novembre era previsto il primo voto sulla legge di bilancio 2024. Un dibattito che di norma avrebbe richiesto circa 2 giorni, ma i socialisti di sinistra - che detengono 73 seggi su un Parlamento di 140 seggi - hanno votato rapidamente e la sessione è stata chiusa in 5 minuti. "Purtroppo l'opposizione non era interessata a discutere uno dei documenti più importanti. Tuttavia, la legge del bilancio è stata sottoposta ai dibattiti nelle commissioni parlamentari", ha spiegato il capogruppo della maggioranza, Bledi Cuci.

 

 

Per la seduta odierna, dove era presente anche il premier Rama, erano state predisposte ingenti misure di sicurezza. Un fitto cordone di agenti in borghese della guardia repubblicana era stato schierato davanti al podio dove siedono i membri del governo, mentre altri si trovavano nello spazio che divide i seggi dell'opposizione da quelli della maggioranza. Ma a quanto pare non è bastato. "Il Parlamento si è trasformato in un reparto militare", ha commentato l'ex premier Sali Berisha, aggiungendo che non "ci sarà pace fino a quando non riconquisteremo i nostri diritti".

 

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