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Iran, "il diritto di rispondere": dopo l'uccisione di Mousavi, il conflitto può allargarsi

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Ogni giorno, dall'Iran arrivano nuove minacce. Dopo la denuncia dell'Aiea circa l'impennata dell'uranio arricchito al 60%, elemento fondamentale per la costruzione di ordigni nucleari, ecco che Teheran minaccia rappresaglie dopo l'uccisione di Seyyed Razi Mousavi, generale delle Guardie della Rivoluzione, eliminato dalle forze israeliane in un raid in Siria.

"Ai sensi del diritto internazionale e dello Statuto delle Nazioni Unite, nel momento opportuno che sarà ritenuto necessario, l’Iran si riserva il diritto legittimo di rispondere con decisione" a Israele per l’uccisione del generale Mousavi. Questo è quanto mette nero su bianco in una lettera al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, l’ambasciatore di Teheran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani.

Iaravani, inoltre, definisce "un atto terroristico" il blitz che ha portato alla morte di Mousavi, "a causa di tre missili sparati dalle posizioni del regime israeliano sulle Alture del Golan occupate".

L’ambasciatore dell’Iran all’Onu, ha poi chiesto al Consiglio di Sicurezza di "condannare le attività maligne del regime di Israele e i suoi atti di aggressione e terrorismo nella regione che rappresentano una seria minaccia alla pace globale e alla sicurezza", riferisce l’agenzia Irna. La tensione, in Medio Oriente, continua a crescere in modo preoccupante.

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