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Ilaria Salis incatenata, attacco M5s-Pd contro Meloni: "Quali sono i suoi interessi?"

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Il Movimento 5 Stelle e Pd all'assalto della premier Giorgia Meloni sul caso di Ilaria Salis, la 39enne italiana in carcere a Budapest con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di due esponenti di estrema destra. La donna, che rischia fino a 24 anni di carcere, è apparsa nel Tribunale ungherese con incatenata e con i ceppi ai piedi, immagini sconvolgenti che hanno provocato l'indignazione generale e la dura condanna della Farnesina. Secondo le opposizioni, però, il governo "amico di Victor Orban" non ha fatto nulla per risolvere la situazione della Salis.

"Le scioccanti immagini di ieri di Ilaria Salis, ammanettata in modo indegno nel tribunale di un Paese di cui Giorgia Meloni si vanta di essere amica, ci lasciano esterrefatti - accusa Francesco Silvestri, capogruppo dei 5 Stelle alla Camera -. All'apertura dell'Aula chiederemo subito un'informativa urgente alla Presidente del Consiglio. La gravità della situazione richiede informazioni e interventi immediati. Vogliamo capire se il governo, tramite la Farnesina, già sapeva delle condizioni di Ilaria. Ci auguriamo che Giorgia Meloni metta gli interessi dei cittadini italiani prima di quelli di Orban".

"Ma cosa altro occorre aspettare per un intervento serio, deciso, efficace che ponga fine al trattamento disumano di Ilaria Salis in Ungheria? Lascia interdetti il ritardo con cui il governo sta agendo - è l'invettiva di Anna Ascani, vicepresidente dem della Camera -. E soprattutto l'assordante silenzio della presidente del Consiglio. Come ama dire, ci metta la faccia e mostri di avere a cuore la tutela della dignità di una cittadina italiana e la difesa delle regole minime della civiltà giuridica". "Continuare a tacere - aggiunge - non fa che confermare il sospetto di una insuperabile subalternità al suo amico Orban".

Sempre il Pd, per bocca del deputato Stefano Vaccari, segretario di presidenza di Montecitorio, chiede al ministro degli Esteri Antonio Tajani di formalizzare la richiesta di rientro in Italia della Salis, parlando di "carcerazione estrema oltre a quelle disumane" e "negazione dei diritti basilari. La Salis, attivista antifascista, è stata arrestata a Budapest l’11 febbraio del 2023 mentre partecipava a un presidio organizzato contro l’Honor Day, una manifestazione che ogni anno celebra SS e nazisti. "Non basta più lo sdegno da parte dell’Italia e della comunità internazionale - incalza il dem Vaccari - ma occorre intervenire con immediatezza. Lo chiediamo in primis al ministro Tajani. Deve essere formalizzata immediatamente la richiesta di rientro di Ilaria Salis in Italia". 

Molto dura anche Laura Boldrini, anche lei deputata del Pd: "Ospite di una trasmissione tv, Roberto Salis, padre della donna detenuta in Ungheria e mostrata ieri in catene in tribunale, ha dichiarato che la nostra ambasciata sapeva che Ilaria viene regolarmente portata in tribunale in catene. Davvero l'ambasciata italiana sapeva di questo trattamento disumano e fuori da ogni regola civile verso una cittadina italiana? Ha avvertito la Farnesina? Com'è possibile che siamo arrivati alla scena vista ieri nel silenzio totale delle nostre autorità? Pur di non disturbare un amico della presidente del Consiglio, il governo è disposto a sopportare tali violazioni dei diritti umani basilari? Alla luce del trattamento riservato alle persone detenute e per molte altre questioni che riguardano la separazione dei poteri, il rispetto dei diritti di donne, delle persone LGBTQIA+ e la libertà di espressione è legittimo chiedersi: su quali basi l'Ungheria è ancora parte dell'UE?". 

Dalla maggioranza, Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia, fa notare che "basta andare a vedere un rapporto come quello fatto da Antigone per sapere che in Italia è più o meno uguale. Si viene portati in tribunale molto spesso in manette, si viene ristretti in gabbie, box. Credo sia giusto fare una riflessione - che non riguarda solo l'Ungheria ma anche l'Italia e in generale l'Europa - sul rispetto di un cittadino che è ancora imputato e non è condannato a nulla". Intervistato da Agorà su Rai 3, il co-presidente del gruppo Ecr aggiunge: "Credo che si debba esercitare tutta la moral suasion possibile ben sapendo che c'è una separazione tra potere giudiziario e potere esecutivo in Ungheria".

"Non vogliamo interferire con la vicenda giudiziaria - premette il vicepremier capo della Farnesina Tajani -, ma sul rispetto dei diritti non possiamo transigere". "Stamattina abbiamo convocato l'ambasciatore ungherese: da lui vogliamo sapere per quali motivi non sono state rispettate alcune regole fondamentali sul trattamento dei detenuti - ha detto Tajani a Radio anch'io -. Mi sembra che stavolta si sia ecceduto, anche il nostro ambasciatore in Ungheria oggi andrà a protestare al ministero per questo trattamento riservato a una detenuta". Per poter chiedere il suo trasferimento in Italia, ha aggiunto il capo della Farnesina, la giovane deve prima ottenere gli arresti domiciliari. "Il ministro della Giustizia sta seguendo il caso giorno per giorno, ha incontrato il padre della ragazza, e io ho consegnato al ministro degli Esteri un documento dettagliato all'ultimo Consiglio Ue: il governo italiano sta facendo di tutto perché le regole siano rispettate, indipendentemente dalle vicende in cui è coinvolta".

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