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Biden, il procuratore Hur: "Un uomo anziano con limiti di memoria"

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Il Procuratore speciale Robert Hur "salva" Joe Biden dal processo sulle carte segrete ma forse spegne le speranze del presidente democratico americano di restare alla Casa Bianca. 

Sì, spiega il procuratore, è vero: Biden conservò e divulgò volontariamente materiali altamente classificati quando era un privato cittadino, inclusi documenti sulla politica militare ed estera in Afghanistan e altre questioni sensibili di sicurezza nazionale. Tuttavia, sottolinea Hur, il presidente non va incriminato perché sarebbe difficile convincere una giuria a condannarlo, in quanto si tratta di un uomo anziano con poca memoria. 

Un doppio, pesantissimo colpo per il leader democratico: non potrà più far pesare la carta della "esperienza" e della "competenza" contro il suo prossimo rivale nelle elezioni presidenziali di fineanno, che al 99% sarà di nuovo Donald Trump, e non potrà attaccare lo stesso Trump nel procedimento per le carte classificate di Mar-a-Lago

L'inchiesta su Biden era stata avviata dopo che l'Fbi aveva scoperto alla fine del 2022 documenti top secret nel suo garage di casa a Wilmington e in un ufficio privato di un think tank di Washington. Il presidente ha offerto pieno sostegno all'indagine e si è fatto interrogare, ma dall'inchiesta sono emerse molte circostanze allarmanti. La scarsa sicurezza con cui erano custoditi i documenti che avrebbero dovuto essere consegnati agli Archivi nazionali, alcune carte segrete sull'Afghanistan (tra cui quelle che provano la sua opposizione all'aumento delle truppe deciso da Obama) erano conservati in una scatola di cartone usurata nel suo garage. I suoi notebook contenenti informazioni riservate erano in cassetti aperti a casa e accessibili a chiunque. 

Peraltro, si nota nel rapporto, "non esisteva alcuna procedura per rintracciare parte del materiale riservato che Biden aveva ricevuto al di fuori dei suoi briefing book". In un eventuale processo, motiva la sua decisione Hur, Biden si sarebbe presentato "come un uomo anziano empatico, ben intenzionato e con una scarsa memoria". Una memoria che secondo il procuratore speciale "sembrava avere limiti significativi". In una delle sue testimonianze, il presidente "non ricordava quando era vicepresidente, dimenticandosi quando era terminato il suo mandato", in un altra quando era iniziato. Inoltre "non ricordava, nemmeno dopo diversi anni, quando morì suo figlio Beau". In generale, "la sua memoria appariva confusa nel descrivere il dibattito sull'Afghanistan che un tempo era stato così importante per lui. Tra le altre cose, ha erroneamente affermato di 'avere avuto una reale divergenza' di opinioni con il generale Karl Eikenberry, quando, in realtà, Eikenberry era un alleato che Biden ha citato con approvazione nel suo promemoria della festa Ringraziamento al presidente Obama". 

"La scoperta del procuratore speciale secondo cui il presidente Biden 'ha volontariamente conservato e divulgato materiale riservato' con pratiche che 'presentano seri rischi per la sicurezza nazionale' è profondamente inquietante", scrive lo speaker della Camera Usa Mike Johnson - stretto alleato di Trump - in una dichiarazione congiunta con altri leader repubblicani (Steve Scalise, Elise Stefanik, Tom Emmer), pubblicata anche su X, commentando il rapporto del procuratore speciale, riguardo l'indagine, iniziata più di un anno fa, dopo il ritrovamento di diversi documenti segreti nell'abitazione e nell'ex ufficio privato di Biden. "Non solo dimostra l'incoscienza del Presidente, ma mette in luce un sistema di giustizia a due livelli che incrimina un Presidente con accuse motivate politicamente mentre porta acqua ad un altro con accuse simili".

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