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Sabrina Ferilli su Rai 1? Sfotte anche... la Rai

Daniele Priori
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Sabrina Ferilli non condurrà il prossimo Festival di Sanremo ma si prende la briga e il gusto di recitare da protagonista nella serie Gloria, nuova produzione nata dalla collaborazione tra Rai Fiction e Eagle Pictures, pensata e scritta apposta per riflettere, giocare e mettere in burla nevrosi e mode dei protagonisti del mondo dello spettacolo, con uno sguardo particolarmente aguzzo proprio sul mondo delle serialità.

Ad interpretare Gloria Grandi, apprezzata attrice di cinema e tv, messa un po’ da parte per l’età che cominciava a farsi sentire, è proprio Sabrina Ferilli che torna in un ruolo da protagonista sulle reti Rai dopo ben dodici anni dall’ultima volta. Gloria andrà in onda in tre prime serate di RaiUno: il prossimo lunedì 19 e poi il 26 e 27 febbraio. La serie in sei episodi è diretta da Fausto Brizzi su soggetto originale scritto da Roberto Proia, che è anche produttore il quale ha raccontato come il soggetto sia nato undici anni fa, poi col tempo è maturata la volontà di realizzarne una serie tv, quindi è stata contattata la Rai che ha accettato con slancio.

 

 

 

Un sentimento che trasuda assieme all’entusiasmo con cui ne parla la direttrice di Rai Ficiotn, Maria Pia Ammirati. «Si tratta di una nuovissima storia che evidenzia il modo cattivello per prendere in giro il circo che tutti noi mandiamo in onda ogni giorno» coscienti del fatto «che una risata tanto ci seppellirà», afferma con solenne e definitiva ironia la dirigente Rai. In un continuo rimando tra finzione e realtà, Gloria emerge come «una donna scorretta, audace e autonoma» ha detto la Ferilli presentando il suo personaggio. «Per me è un ruolo molto diverso da quelli che ho spesso raccontato.

 

 

 

L’unico che un po’ si avvicina è quello ricoperto in Tutta la vita davanti, un personaggio politicamente scorretto. Gloria è un’attrice di mezza età in un momento storico in cui il merito, l’esperienza, la cifra lavorativa non contano nulla rispetto al marketing del sentimento o alla politica del dolore di chi cavalca il racconto della malattia dei lutti, matrimoni, figli e cani. Lei, lo capisce, abbraccia questa modalità e riesce a tornare in auge». Nel mezzo, però, accadrà davvero di tutto.

«Lei è una bella carognetta» scherza Sabrina. E nella sua operazione non lesinerà di coinvolgere e strumentalizzare tutta la sua famiglia, affiancata dal manager squalo, Massimo Ghini, il quale spezza decisamente una lancia a favore di questo nuovo “politicamente scorretto” che ha trovato asilo in Rai. «Ci vogliono le spalle grosse per affrontare personaggi che hanno una certa sgradevolezza» ha detto l’attore sottolineando proprio «il salto in avanti che fa la televisione affrontando anche queste tematiche. Proseguiamo su questa strada perché ci sono coraggio e disponibilità. E pure se alcuni argomenti non sono sempre facili da trattare, la gente ci sta, me ne accorgo da come ridono per le battute, alcune davvero forti, che capita di fare a teatro». L’importante, però, è saper restare nei ranghi, per non fare proprio la fine di Gloria «e sapete quante ne ho conosciute di donne ma anche uomini come lei!».

 

 

 

Sabrina, almeno nella realtà, nonostante il suo noto e colorito temperamento, afferma di conoscere la lezione. Rifiutando non solo l’ipotesi di Sanremo ma anche quella di diventare regista come hanno fatto altre attrici: dalla Cortellesi alla Buy. «Ho detto tanti no grazie ai quali ho salvato la carriera dalle brutte figure». Tra questi l’umiltà, nonostante il paragone che da sempre la accompagna, di non accettare parti che erano state di Anna Magnani. Per tutto il resto c’è tempo. Tra le doti della Ferilli, infatti, c’è certamente quella di non piangersi addosso: «Molto è cambiato nel periodo più recente: oggi vedo attrici 60enni e 70enni che sono protagoniste di grandi storie, vincitrici di Oscar». Quindi il tempo non manca. Intanto, senza troppi infingimenti, tra le ipotesi della Rai e della produzione c’è una possibile seconda stagione per questa fiction. Sempre se Gloria sarà d’accordo, ovviamente. 

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