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Houthi, missili sulla petroliera britannica Pollux. Londra chiede aiuto alla Cina

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Gli Houthi dello Yemen rivendicano il lancio di missili contro la petroliera britannica Pollux nel Mar Rosso. Stamani su X il portavoce Yahya Sare'e rilancia un messaggio in cui si afferma che la nave battente bandiera di Panama e diretta in India è stata colpita in una "operazione mirata", un attacco "preciso e diretto". Gli Houthi ribadiscono la minaccia: non esiteranno "ad attuare ed espandere le operazioni militari in difesa dell'amato Yemen e a conferma della solidarietà concreta con il popolo palestinese" fino "a un cessate il fuoco e alla revoca dell'assedio alla Striscia di Gaza".

Ieri il Dipartimento di Stato americano aveva riferito che la Pollux fosse stata colpita da un missile lanciato dallo Yemen. La nave era stata riconosciuta come una petroliera battente bandiera panamense che trasportava petrolio greggio diretto in India. 

 

 

 

In queste stesse ore il ministro degli Esteri britannico nonché ex primo ministro David Cameron ha chiesto alla Cina di usare la sua influenza sull'Iran per fare pressioni sugli Houthi dopo settimane di attacchi. Questo il passaggio centrale della nota diffusa dopo un incontro, in nome di un "impegno costruttivo", con il capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi, alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

 

 

 

Cameron ha anche "sottolineato" con Wang che la guerra della Russia in Ucraina, che Pechino non ha mai condannato esplicitamente, minaccia il sistema internazionale basato sulle regole. E ha colto l'occasione per ribadire la posizione del Regno Unito sulle questioni relative ai diritti umani a Hong Kong, ex colonia britannica, e nello Xinjiang. Ribadita anche la richiesta di scarcerazione di Jimmy Lai, il 76enne tycoon dei media arrestato nel 2020 a Hong Kong. 
 

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