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Lia Quartapelle attaccata dall'ambasciata russa

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Volano stracci tra i dem e l'ambasciata russa in Italia. A spiegare l'accaduto è sui social il senatore Enrico Borghi. Il capogruppo di Italia viva al Senato racconta: "Nel giorno dell'omicidio di Navalny, l'Ambasciata Russa in Italia ha pensato bene di attaccare una parlamentare italiana, l'onorevole Quartapelle, rea di fare il proprio lavoro. Il diavolo si nasconde sempre nei particolari: Lia Quartapelle, a cui va la nostra solidarietà, è tra i pochi Dem (insieme a Marianna Madia) che si è sottratta coi voti in Parlamento alla 'nouvelle vague' schleiniana di tepidezza verso gli aiuti militari all'Ucraina".

Per il senatore, dunque, "non è casualità". A suo dire "la scelta di un attacco a freddo in un giorno simile, ma un segnale preciso. Che meriterebbe due repliche precise". Eccole: "Una reazione di tutte le forze politiche (ma a destra in queste ore si sprecano i distinguo, i silenzi e i balbettii sul regime putiniano) e un pronunciamento del Presidente della Camera a tutela delle prerogative di una deputata. Perché il Parlamento italiano è figlio di una lotta di libertà, come quella che ha portato Navalny al sacrificio". 

 

 

Nel mirino le affermazioni dell'ambasciata che, in risposta all'interrogazione parlamentare sui presunti "ospiti neofascisti" al ricevimento dell'Ambasciata di Mosca a Roma, ha replicato: "Abbiamo assistito, probabilmente, al primo caso nella storia della diplomazia in cui un deputato solleva in Parlamento la questione di partecipazione di cittadini del proprio Paese ad un ricevimento presso l'Ambasciata di uno Stato estero con cui esistono relazioni diplomatiche. Davvero, non c’è limite alla creatività parlamentare italiana!". E ancora: "Se proprio si devono fare interrogazioni parlamentari, sarebbe meglio riguardassero la necessità di una reazione adeguata agli attacchi terroristici in corso dal 2014, perpetrati dal regime criminale di Kiev contro i civili in Donbass e in Russia. Una delle vittime di questi attacchi è stata una giovane donna russa di talento, la filosofa e pubblicista Daria Dugina". 

 

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