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Navalny, "test chimici": altri 14 giorni per riavere il corpo, cosa succede

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Altri 14 giorni: questo quanto i familiari dell'oppositore russo Alexei Navalny dovranno aspettare prima di vedersi restituire il corpo del loro caro, morto nel carcere russo dove era detenuto lo scorso 16 febbraio. Lo ha annunciato sulla piattaforma X Kira Yarmish, portavoce del dissidente. Quest'ultima ha spiegato che le autorità russe hanno parlato della necessità di effettuare "test chimici" sul cadavere. "Si tratta di una palese menzogna e di una presa in giro", ha affermato il team di Navalny sui social media.

Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden starebbe valutando di imporre altre sanzioni alla Russia dopo la morte di Navalny. "Abbiamo già introdotto delle sanzioni, ma ne stiamo considerando di nuove", ha dichiarato il capo della Casa Bianca ai giornalisti. Alla notizia del decesso del dissidente, tre giorni fa, Biden si è detto "indignato". Poi ha aggiunto: "Le autorità russe racconteranno la loro storia. Ma non commettete errori. Non c'è alcun errore: Putin è responsabile della morte di Navalny. Non sappiamo esattamente cosa sia successo, ma non c'è dubbio che sia la conseguenza di qualcosa che Putin e i suoi scagnozzi hanno fatto". 

 

 

 

Dello stesso parere la maggior parte dei leader occidentali nonché la moglie dell'oppositore, Yulia Navalnaya, che oggi in un video sui social ha puntato il dito contro Putin, dicendosi convinta che a uccidere suo marito sia stato l'agente nervino Novichok, lo stesso utilizzato per avvelenarlo nel 2020. 

 

 

 

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