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Mar Nero, controffensiva ucraina: colpo al cuore della Marina di Putin

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L'Ucraina "domina il mar Nero occidentale". Lo afferma il bollettino giornaliero dell’intelligence militare britannico, secondo il quale le esportazioni attraverso il Corridoio umanitario stabilito unilateralmente da Kiev sono cresciute più di quelle avvenute con l’accordo sui corridoi del grano da cui è uscita la Russia, arrivando "al livello pre guerra". Nel febbraio 2022, all’inizio della guerra, la marina russa (Rfn) di Vladimir Putin "manteneva libertà di manovra nell’intero mar Nero", ricorda il bollettino, ma l’Ucraina, in mancanza di una marina tradizionale, ha ottenuto successi ricorrendo a tattiche alternative e costretto la flotta russa del mar Nero a ripiegare nel Mar Nero orientale.

L’intelligence britannica ricorda il recente affondamento delle navi russe Ivanovets e Caesar Kunikov che ha portato alla seconda destituzione di un comandante della Flotta del mar Nero dall’inizio della guerra. "Malgrado la Russia continui ad essere capace di colpire l’Ucraina usando vascelli nella relativa sicurezza del mar Nero orientale, è sempre più evidente che la postura di difesa adottata contro l’approccio non convenzionale ucraino alla guerra marittima non sta funzionando", nota il bollettino.

"Un vantaggio per noi e per il mondo intero", spiega al Corriere della Sera Dmytro Pletenchuk, portavoce della Marina ucraina. "I russi sono costretti a rimanere per lo più nella parte orientale, presso la base di Novorossijsk, e chiedono anche alla base di Sochi di disperdere le navi. L’uso di portamissili da crociera in grado di attaccare il territorio ucraino sta diventando sempre più difficile perché ora tutta la logistica della flotta deve fare capo a Sebastopoli".

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