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La vera posta in gioco con Putin

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Vladimir Putin aveva bisogno del voto (farsa) solo per battezzare con il rito dell’investitura “popolare” la sua leadership. La partita “elettorale” è stata il disbrigo di una pratica di intimidazione e violenza (eliminato Alexei Navalny, morto nel carcere del “Lupo Polare”; rinchiuso in cella un altro illustre dissidente, Oleg Orlov, condannato a due anni di prigione), chiusa con la formula del “plebiscito”, un artificio retorico fondamentale per tutti gli autocrati (...)

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