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Mosca, il giallo del "quarto uomo" sospettato dell'attacco in ospedale

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Sull'identità dei terroristi che hanno compiuto l'attentato a Mosca il 22 marzo al Crocus City Hall si sa solo che sono tagiki. In rete sono apparsi i video degli "interrogatori" di tre uomini sospettati di essere gli attentatori e che sembrano coincidere con quelli ritratti nella foto diffusa sui canali social dell’Isis subito dopo la strage.

Come riporta il Corriere della Sera, gli uomini, portati in tribunale, "spiegano come hanno agito e perché. Alcuni di loro appaiono terrorizzati, sono in manette o in stato di costrizione mentre parlano. Spiegano di aver agito dopo essere stati reclutati su Telegram e dietro promessa di un pagamento di 5.000 euro", un altro dice "di aver gettato le armi dall’auto diretta in Ucraina per la fuga, parole che sembrano confermare la teoria diffusa dal Cremlino secondo cui gli attentatori hanno legami con Kiev. Tuttavia, anche su questo punto non c’è alcuna prova ufficiale".

 

 

Le immagini riportano gli interrogatori di tre uomini. Ma è giallo sul quarto uomo. Prima era stato dato per morto "sulla base di una fotografia. Ma nella serata di sabato in rete è apparso un altro video di un uomo con il volto tumefatto, seduto su un letto di ospedale che parla in lingua tagika di fronte a uno smartphone con un interprete al suo fianco. Anche qui senza alcuna certezza che si tratti di uno degli attentatori", si legge nell'articolo.

 

 

Difficile anche dire come i terroristi abbiano pianificato l'attentato al Crocus. I media russi riferiscono che uno degli attentatori avrebbe visitato la sala concerti il 7 marzo. "A confermarlo un fotografo che ha lavorato al centro commerciale quel giorno per immortalare i visitatori. Ma possibile che 4 uomini inesperti e senza addestramento siano riusciti a condurre un’azione del genere? Novaya Gazeta Europe sottolinea come i 300 attacchi terroristici che l’Fsb afferma di aver sventato nel Caucaso settentrionale negli ultimi dieci anni ammontino a quasi l’intero totale delle attività antiterrorismo del biennio 2022-2023 sul fronte ucraino. Come dire che Isis-K non era certo la minaccia principale per il Cremlino". Sarà difficile arrivare alla verità. 

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