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Mosca, gli 007 russi: "Terroristi islamici aiutati da Kiev, pronta la rappresaglia"

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Vladimir Putin non cambia idea: dietro l'attentato al Crocus City Hall di Mosca c'è la mano di Kiev. Lo afferma senza giri di parole il direttore dell’agenzia di sicurezza russa Fsb, Alexander Bortnikov, che accusa i servizi speciali ucraini di aver facilitato l’attacco terroristico di venerdì 22 marzo. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Bortnikov ha precisato che l’attentato è stato preparato da islamisti radicali ma con l’assistenza dell’Ucraina. E ci sarebbe anche un coinvolgimento di Stati Uniti e Gran Bretagna nell’attacco a Mosca.

Motivo per cui il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, è un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia. Il Cremlino, ha proseguito Bortnikov, risponderà con misure di rappresaglia all'attacco dei terroristi.

"La Russia è stata costretta a proteggere i propri interessi con mezzi militari", ha tuonato il presidente russo Putin, nel corso di una riunione del consiglio dell’Ufficio del procuratore generale. "Il nostro Paese lotta per proteggere i suoi interessi vitali, per il diritto a uno sviluppo indipendente e sovrano", ha aggiunto lo zar. "Sfortunatamente, i nostri avversari ci hanno costretto a difendere questi interessi con le armi, a combattere contro chi i nostri avversari hanno armato e addestrato a lottare contro la Russia".

La tensione è alle stelle. E il ministero della Difesa russo ha anche fatto sapere che "un caccia MiG-31 ha impedito a due bombardieri strategici statunitensi di violare il confine russo sul Mare di Barents. "Il 26 marzo gli strumenti di controllo dello spazio aereo russo hanno rilevato un obiettivo che si avvicinava al confine di Stato russo nel Mare di Barents. Per identificare l’obiettivo aereo e prevenire una violazione del confine è stato inviato un caccia MiG-31", ha riferito il dicastero. Il caccia ha intercettato due bombardieri strategici statunitensi, che hanno modificato la loro rotta e si sono allontanati dal territorio russo". 

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