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Emmanuel Macron è spacciato: "Accordo Le Pen-repubblicani"

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"Abbiamo bisogno di un accordo con Rassemblement national". Il presidente di Les Républicains (Lr) Eric Ciotti ha confermato le voci su un accordo tra il suo partito e quello di Marine Le Pen. Oggi, ha motivato così la sua scelta anticipata da una indiscrezione di Le Figaro, LR "è troppo debole per opporsi ai due blocchi che sono i più pericolosi".

L'impatto della scelta potrebbe risultare devastante: il presidente Emmanuel Macron, uscito a pezzi dalle ultime elezioni europee con il suo Renaissance doppiato dal Rassemblement, già domenica sera a urne appena chiuse e con i soli exit poll disponibili ha spiazzato il Paese annunciando lo scioglimento del Parlamento francese per indire nuove elezioni politiche il 30 giugno (con ballottaggio il 7 luglio). Una accelerazione molto rischiosa, basato sulla scommessa che le forze di destra non sarebbero in grado di trovare la chiave per governare. Il sistema presidenziale francese, peraltro, non prevede una diretta corrispondenza tra il colore politico del Capo dello Stato e quello di parlamento e governo, ma ovviamente con una vittoria della Le Pen Macron diventerebbe la più classica delle "anatre zoppe", senza più alcun controllo reale sull'esecutivo.

Nel frattempo, mentre Macron esce allo scoperto giurando "non m dimetterò, qualsiasi sia il risultato delle elezioni anticipate" e gli ultimi sondaggi danno il Rassemblement National nettamente in testa con il 34% dei voti (davanti alla sinistra unita nello schema NUPES delle presidenziali e alla maggioranza di Macron), l'indiscrezione di Le Figaro aveva creato scompiglio tra le fila degli stessi repubblicani. Annie Genevard, segretaria generale dei Les Républicains, nega qualsiasi alleanza con la Le Pen: "LR deve correre con i propri colori - sottolinea a Bfmtv -. Con Gérard Larcher, Bruno Retailleau, François-Xavier Bellamy e Éric Ciotti, abbiamo messo agli atti una posizione che è una posizione di indipendenza". "A questo stadio - conclude -, nulla mi conferma questa ipotesi anticipata da 'Le Figaro'.

 

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