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Daghestan, "terrorismo": una sinagoga e una chiesa sotto attacco, ci sono morti e feriti

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Una chiesa ortodossa, una sinagoga e una stazione di polizia del Daghestan, regione russa del Caucaso settentrionale, sono state prese di mira nel pomeriggio. Alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco uccidendo almeno sei agenti di polizia e un prete, come riferito dal ministero degli Interni della regione e riportato dalle agenzie di stampa russe. Dodici, invece, le persone rimaste ferite negli attentati. Dopo l'attacco, inoltre, nella sinagoga è scoppiato un incendio. Per il blitz sarebbero state usate armi automatiche, mentre il prete sarebbe stato ucciso a coltellate.

La sinagoga e la chiesa finite nel mirino si trovano a Derbent, sede di un'antica comunità ebraica nel Caucaso meridionale e patrimonio mondiale dell'Unesco. "Persone non identificate hanno sparato contro una sinagoga e una chiesa con armi automatiche”, ha riferito il ministero. Gli aggressori sono poi fuggiti a bordo di un'auto. L’identità degli aggressori non è ancora stata resa nota, ma secondo le autorità locali due di loro sarebbero stati uccisi a colpi di armi da fuoco. Un altro agente di polizia, invece, è stato ucciso in uno scambio di colpi alla stazione di polizia di Makhachkala, la principale città del Daghestan nonché regione a maggioranza musulmana nel sud della Russia. Ma non è tutto. Perché in un secondo momento sono stati registrati diversi scontri nelle strade della città.

Gli attacchi avvenuti nelle scorse ore sono stati definiti "terroristici" dal Comitato nazionale antiterrorismo russo. Intanto, l'ambasciata israeliana a Mosca è in contatto con i leader della comunità ebraica del distretto di Derbent. Lo ha fatto sapere il Ministero degli esteri israeliano, aggiungendo che "per quanto è noto, al momento dell'attacco non c'erano fedeli nella sinagoga".

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