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Macron, la "strategia dell'omelette": il piano per fregare (ancora) i francesi

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Dopo aver indetto elezioni anticipate e arginato, almeno per ora, l'avanzata dell'estrema destra in Francia, adesso il presidente Emmanuel Macron sembra non avere alcuna fretta. Anche se la situazione politica appare incerta, dal momento che nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta all'interno dell'Assemblea Nazionale, dall'entourage di Macron fanno sapere che "la tensione politica è stata epurata" e che "l’ipoteca della Rn è stata levata". 

Dal momento che non ha vinto nessuno e che nessun deputato è stato eletto unicamente su un programma o su una base personale, dai macroniani arriva un appello alla "modestia" e allo "spirito di responsabilità" rivolto soprattutto alla sinistra, che è quella che ha ottenuto più seggi. Il progetto di Macron - secondo il retroscena di Anais Ginori su Repubblica - sarebbe quello di una coalizione che metta insieme la sinistra purgata dai deputati di Jean-Luc Mélenchon, il blocco centrale e i Républicains che non si sono alleati con il Rassemblement National di Marine Le Pen.

 

 

 

L'intenzione, insomma, è quella di “couper les deux bouts de l’omelette”, cioè tagliare i due estremi della frittata. In altre parole, metter su un governo di larghe intese che non includa né il Rassemblement National né la France Insoumise. Nel frattempo, Macron non vorrebbe farsi imporre il nome del futuro premier, tentando in tutti i modi di resistere alle pressioni del Nuovo Fronte Popolare, che invece vorrebbe andare al potere da solo, realizzando un governo di minoranza. Un'ipotesi pericolosa, secondo il presidente.

 

 

 

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