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Marine Le Pen durissima contro Macron: "Circo indegno, qualcosa di drammatico"

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Una lettera aperta ai francesi, pubblicata sulla stampa, in cui Emmanuel Macron fa il punto dopo il secondo turno delle legislative in Francia e lancia il suo progetto. Ovvero l'ammucchiata. 

"Chiedo a tutte le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane, lo stato di diritto, il parlamentarismo, un orientamento europeo e la difesa dell'indipendenza francese, di avviare un dialogo sincero e leale per costruire una maggioranza solida, necessariamente plurale, per il paese", scrive il galletto. Insomma, alla ricerca di un governo che tagli fuori Marine Le Pen e il Rassemblement National. Oltre, se possibile, a tagliar fuori Jean-Luc Mélenchon. Macron, in ogni caso, si fa beffe della volontà popolare e aggiunge: "Se l'estrema destra è arrivata prima al primo turno con quasi 11 milioni di voti, avete chiaramente rifiutato di farle entrare nel governo", salvo poi ammettere che "non ha vinto nessuno".

Parole, quelle di Macron, a cui ha replicato in modo durissimo proprio Marine Le Pen, con poche ma pesantissime righe affidate ai suoi profili social. "Se ho capito bene, nella sua lettera, Emmanuel Macron propone di bloccare la France Insoumise che ha contribuito a eleggere tre giorni fa e grazie alla quale sono stati eletti, sempre tre giorni fa, i deputati di Reinassance. Questo circo diventa indegno", picchia durissimo. E ancora: "Nel frattempo le bollette del gas e della luce lievitano vertiginosamente, i delinquenti operano in tutta tranquillità, l'immigrazione è ancora fuori controllo... è davvero drammatico", conclude Le Pen.

 

Insomma, un quadro politico intricatissimo e tesissimo. Un quadro politico a cui si aggiunge un ulteriore tassello. Secondo quanto anticipato da Pauline de Saint Remy, giornalista di Politico, su X, Macron potrebbe presto accettare le dimissioni di Gabriel Attal, respinte lunedì, il giorno che ha seguito il voto. "Secondo il capo di gabinetto di Gabriel Attal, Emmanuel Moulin, che ha informato stasera i suoi colleghi, le dimissioni del governo dovrebbero essere accettate dal presidente della Repubblica il 17 luglio così da consentire ai ministri eletti di sedere nell'Assemblea", scrive la de Saint Remy.

 

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