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Russia, attacco ucraino sui depositi di Tver: "Svolta nella guerra"

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La guerra in Ucraina sta prendendo una piega sempre più preoccupante. Nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 settembre sono saltati in aria i depositi strategici delle forze armate russe che si trovano a Toropets, nel distretto di Tver a Nordovest di Mosca. Le esplosioni sono avvenute una dopo l'altra, provocando una serie di colonne di fumo simili ai funghi atomici. E la violenza è stata tale da ricordare tantissimo un terremoto, dato che è stata registrata dai sismografi con un magnitudo di 2,8. Impressionante.

E pensare che fino a qualche tempo fa il viceministro della Difesa Smitrij Bulgakov diceva che il deposito era in grado di resistere ad attacchi missilistici ed esplosioni nucleari. SI pensa che i magazzini contenessero circa 30 tonnellate di esplosivo. Ma adesso l'intera struttura è in fiamme, con continue esplosioni di ordigni che spargono nell'aria schegge e ogive nel raggio di chilometri. In queste ore, la popolazione dei villaggi vicini è in via di evacuazione. Intanto sui social circolando alcuni messaggi che descrivono la situazione come "caotica", con famiglie abbandonate in frazioni isolate che non riescono a darsi alla fuga. Resta ancora da chiarire come sia stato possibile distruggere tutti i bunker. Fonti di Kiev sostengono che di essere riuscite a rovesciare sull’impianto cento droni killer che hanno volato per quasi 700 chilometri prima di cadere sui magazzini.

Al momento, sono due le ipotesi in campo. Entrambe, però, prive di riscontri. La prima è che sia stato un sabotaggio, provocato da incursori sul terreno. La seconda, invece, è che i tecnici ucraini siano riusciti a produrre un missile a lungo raggio in grado di penetrare nei rifugi blindati. In ogni caso, si tratterebbe di una clamorosa svolta nel conflitto in Ucraina.

 

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