San Marino, tasse ai minimi storici: il paradiso dei pensionati (ancora per poco)
Tra i tanti Paesi in cui gli anziani italiani si rifugiano per godersi la pensione c'è anche San Marino. La minuscola Repubblica - di appena 61 km di territorio e poco meno di 34mila residenti alle pendici del monte Titano, in piena Romagna - è uno dei luoghi più ambiti dai nostri pensionati. Il motivo? Si trasferiscono lì per risparmiare sulle tasse o per guadagnarci in qualità della vita.
Come ha spiegato il Corriere della Sera, la scorsa primavera il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti aveva esposto i piani del suo governo: attrarre pensionati dall'estero. "San Marino è un posto tranquillo, sicuro, con un buon clima, un buon cibo, e la Romagna è alle porte", aveva detto. E sembra già che l'operazione stiamo portando i frutti sperati. Quasi 100 residenze per pensionati dall'inizio dell'anno e l'ambizione ad aumentare il dato sempre di più. Il governo, per il 2025, pensa peraltro ad alzare i requisiti minimi per richiedere la residenza.
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Finora il requisito principale per trasferirsi a San Marino era il reddito lordo, che non poteva essere inferiore ai 40mila euro. O, in alternativa, un patrimonio immobiliare non inferiore ai 300mila euro. L'imposta da versare, tra i 50 e i 100mila euro, era fissata al 6%, mentre oltre i 100mila si scendeva al 3%. Dall'anno prossimo, però, il tetto del patrimonio dovrebbe salire a 500mila euro. Quello del reddito, invece, sarà più del doppio: 120mila euro lordi l'anno. Quanto alle imposte, dovrebbero essere del 6% per i primi dieci anni, ma sono previste agevolazioni al 3% per i redditi ancora più alti (i tetti sono ancora da definire) ma soprattutto a ex dirigenti e funzionari degli organismi internazionali, per attrarli a collaborare con le imprese locali e farle crescere.
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