Volenterosi a Kiev. Mosca gela Macron. Trump: "Pronti a tregua da lunedì"

Mosca pone come condizione per la tregua di 30 giorni l'interruzione delle forniture di armi all'Ucraina da parte di Europa e Stati Uniti
sabato 10 maggio 2025
Volenterosi a Kiev. Mosca gela Macron. Trump: "Pronti a tregua da lunedì"
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Emmanuel Macron vuol prendersi la scena sulle trattative di pace tra Kiev e Mosca, ma non ci riesce. Il vertice dei volenterosi a Kiev, a cui ha partecipato in video-collegamento anche la premier Meloni, ha il sapore di un altro buco nell'acqua. Macron ha affermato che "quello che sta accadendo con Polonia, Germania e Gran Bretagna è un momento storico per una difesa europea e una maggiore indipendenza per la nostra sicurezza. Ovviamente per l'Ucraina, ma per tutti noi. E' una nuova era. E' un'Europa che si considera una potenza". Ma i suoi movimenti e le sue mosse in Ucraina non sembrano sul binario giusto. La Russia infatti ha posto una condizione all'introduzione di una tregua di 30 giorni lo stop dei rifornimenti di armi all'Ucraina da parte di Stati Uniti ed Europa, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una intervista alla Abc.

"Altrimenti, sarà un vantaggio per l'Ucraina. Perché dovremmo concedere?", ha sottolineato, aggiungendo che Kiev utilizzerebbe la tregua per proseguire la sua "mobilitazione totale" e portare nuove forze militari al fronte, addestrare nuove unità e concedere ai militari al fronte riposo. Insomma, al momento la fase è quella dello stallo. Ci sarà "un massiccio inasprimento delle sanzioni" se il presidente russo Vladimir Putin rifiuterà il cessate il fuoco di 30 giorni nel conflitto in Ucraina richiesto da europei e americani, ha invece affermato il cancelliere tedesco Friedrich Merz in un'intervista rilasciata alla Bild. Se il Cremlino non risponde, "ci sarà un massiccio inasprimento delle sanzioni e continueranno gli aiuti massicci all'Ucraina. A livello politico, ovviamente, ma anche finanziario e militare", ha tuonato Merz. Ma l'impressione è che a sbloccare la faccenda possa essere il solo filo diretto tra Washington e Mosca.

La riunione, a cui il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato in videoconferenza, "ha permesso di rinnovare l'urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, rinnovando l'aspettativa che la Russia risponda positivamente all'appello fatto dal Presidente Trump e dimostri concretamente, come già fatto dall'Ucraina, la volontà di costruire la pace - si legge nella nota ufficiale di Palazzo Chigi -. Nel corso della discussione si è anche ribadita l'importanza del grande appuntamento a sostegno di Kiev che verrà ospitato dall'Italia a luglio con la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell'Ucraina". 

Poi, "a seguito della riunione della Coalizione dei Volontari a Kiev, tutti e cinque i leader hanno avuto una proficua conversazione telefonica con il presidente degli Usa incentrata sugli sforzi di pace". Lo ha fatto sapere su X il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. Che poi ha aggiunto: "L'Ucraina e tutti gli alleati sono pronti per un cessate il fuoco totale e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì. Se la Russia accetterà e verrà garantito un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure volte a rafforzare la fiducia potranno aprire la strada ai negoziati di pace".