Trump, voci esplosive: "Riconoscerà lo Stato della Palestina". Ma arriva la smentita

Stando a una fonte diplomatica del Golfo, il presidente Usa potrebbe presto riconoscere lo Stato della Palestina durante il viaggio in Medio Oriente
sabato 10 maggio 2025
Trump, voci esplosive: "Riconoscerà lo Stato della Palestina". Ma arriva la smentita
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Indiscrezioni che potevano cambiare le sorti della guerra in Medio Oriente, ma che poi sono state prontamente smentite. Donald Trump - che nei prossimi giorni sarà impegnato in un viaggio con tappe in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati - potrebbe annunciare "il riconoscimento della Palestina da parte degli Stati Uniti" e "ci sarà la creazione di uno Stato senza la presenza di Hamas". A riferirlo è stato Ali Hussain, giornalista dell'agenzia di stampa americana The Media Line. Quest'ultimo ha citato una fonte diplomatica del Golfo sotto anonimato.

Nel suo lungo articolo Hussain ha posto al centro il vertice Golfo-Stati Uniti che si terrà a Riad in occasione della visita del presidente degli Stati Uniti e che segue quello del 21 maggio 2017, organizzato durante il primo mandato di Trump. Lo stesso tycoon nei giorni scorsi aveva parlato di un "annuncio molto importante". La fonte ha poi aggiunto: "Se verrà annunciato il riconoscimento americano dello Stato di Palestina, sarà la dichiarazione più importante che cambierà l'equilibrio di potere in Medio Oriente e altri paesi aderiranno agli Accordi di Abramo".

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Eppure non mancano i dubbi. Per l'ex diplomatico Ahmed Al-Ibrahim non è questa la sorpresa. "Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e re Abdallah II di Giordania non sono stati invitati. Sono i due Paesi più vicini alla Palestina e sarebbe importante che fossero presenti a un evento come questo", ha dichiarato a Media Line. Insomma, "ci saranno accordi importanti, forse simili a quanto accaduto al vertice Golfo-Stati Uniti del 2017", ha aggiunto, facendo riferimento ad annunci di investimenti economici da miliardi di dollari da parte di Arabia Saudita ed Emirati. 

Non solo, perché dopo poco è arrivata la reazione dell'ambasciatore americano a Gerusalemme. Mike Huckabee ha smentito la notizia del Jerusalem Post: "Il Jerusalem Post ha bisogno di fonti migliori rispetto a questa 'fonte' non identificata - ha scritto su X Huckabee, in un riferimento a una fonte diplomatica del Golfo citata dal quotidiano israeliano - Mio nipote Teddy di 4 anni è più affidabile. E fidatevi di Teddy. Questa notizia è una sciocchezza, Israele non ha un amico migliore del presidente americano".