È terminato dopo quasi tre ore l'incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il faccia a faccia è avvenuto ad Ankara. "Abbiamo discusso su come porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina con una pace giusta", ha riferito il presidente turco. D'altro canto il presidente ucraino ha affermato che l'omologo ha riconosciuto la Crimea come territorio ucraino, cosa che Zelensky descrive come un "segnale molto importante e un segno di sostegno politico".
Tornando ai colloqui di pace con Mosca, Zelensky ha spiegato: "Per rispetto nei confronti del presidente Trump e di Erdogan, ho deciso di inviare una delegazione a Istanbul" per negoziare con la Russia. La delegazione ucraina rimarrà a Istanbul fino a venerdì 16 maggio, con l'obiettivo principale di negoziare un cessate il fuoco. La delegazione ucraina sarà guidata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov: "Nonostante il livello piuttosto basso della delegazione russa, ma per rispetto nei confronti del presidente (statunitense Donald) Trump, dell'alto livello della delegazione turca e del presidente Erdogan, e volendo comunque cercare di ottenere almeno i primi passi verso la de-escalation, verso un cessate il fuoco, ho deciso di inviare la nostra delegazione a Istanbul", ha sottolineato il leader ucraino. E ancora, rivolgendosi direttamente a Vladimir Putin: "Io sono qui, siamo pronti per negoziati diretti". Per lui una pace giusta "deve prevedere l'integrità territoriale dell'Ucraina".
Nel frattempo non si è fatta attendere la replica di Vladimir Medinsky, il capo della delegazione inviata dal presidente russo: "La Russia è pronta a riprendere il processo di negoziazione a Istanbul e a possibili compromessi, ci stiamo lavorando. Siamo pronti a lavorare, a discutere di possibili compromessi". Eppure Donald Trump ne è certo: "l presidente Donald Trump ha affermato che non ci saranno progressi nei colloqui di pace in Ucraina senza un incontro con Putin. "Non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo",