Israele, spari in Cisgiordania davanti ai diplomatici (uno italiano): insorge Tajani

mercoledì 21 maggio 2025
Israele, spari in Cisgiordania davanti ai diplomatici (uno italiano): insorge Tajani
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"Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili": il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato così un gesto dell'esercito israeliano, che ha sparato diversi colpi d’avvertimento in aria in presenza di una delegazione formata da almeno 30 fra diplomatici arabi e dell’Unione Europea in visita a Jenin, il campo profughi nella Cisgiordania occupata. Fra questi c’era anche il viceconsole italiano Alessandro Tutino, che sta bene. 

Nel gruppo c’era anche un diplomatico spagnolo. E infatti poi Madrid ha "condannato fermamente” l'accaduto. Aggiungendo al suo comunicato: “Siamo già in contatto con gli altri paesi colpiti per coordinare congiuntamente una risposta a quanto accaduto, che condanniamo fermamente". Indignata anche la reazione dell’Alta rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas: “Ho appena sentito dell'incidente di oggi a Jenin, dove l’esercito israeliano ha sparato colpi di avvertimento contro un gruppo di diplomatici che si avvicinava al campo profughi. Chiediamo a Israele di indagare su questo incidente e di portare davanti alla giustizia i responsabili. Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile. Israele è firmatario della Convenzione di Vienna, ha l'obbligo di garantire la sicurezza di tutti i diplomatici stranieri".

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Secondo il portavoce dell’Idf, la delegazione stava visitando la città nel corso di una missione coordinata e approvata dall’esercito e le era stato assegnato un percorso “a causa della presenza in zona di combattimenti attivi”. Tuttavia, a detta dei militari, “la delegazione ha deviato dal suo percorso ed è arrivata in una zona in cui era vietato soggiornare".