Non c'è solo la Germania a prepararsi al peggio, a uno scontro militare diretto con la Russia. Sono inquietanti infatti, nella loro glaciale fattualità, le parole di Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio.
Mosca, spiega, "potrebbe testare la nostra resilienza e la nostra risposta con l'art. 5. E potrebbe testarci già nel 2027". Cosa intenda il politico lituano (la sua provenienza geografica non è un semplice dettaglio in tutta questa storia e nella sua impostazione) è facilmente intuibile: un attacco diretto a qualche Paese membro della Nato che obblighi gli altri alleati del Patto atlantico a intervenire in sua difesa, sulla base del ben noto "articolo 5". Una solidarietà militare e strategica che farebbe piombare il mondo nell'incubo dell'apocalisse nucleare, senza se e senza ma, innescando un effetto domino terrificante.
Durante l'audizione di lunedì davanti le Commissioni riunite Esteri e Difesa alla Camera, nell'ambito della sua visita in Italia, Kubilius è stato chiarissimo: "Dobbiamo essere pronti a sviluppi di questo tipo. Dobbiamo anche ricordare che dobbiamo essere pronti di fronte all'ascesa militare della Cina". E sul fatto che gli "Usa spostano sempre più risorse sull'Indopacifico e meno sull'Europa". Il problema sarebbe dunque della Nato, sì, ma soprattutto dell'Unione europea. La sensibilità anti-russa di Kubilius è comune a tutto il fronte orientale dell'Europa: Svezia, Finlandia, i paesi Baltici (Lituania, Estonia, Lettonia) e Polonia. Non è un caso che il baricentro dell'Unione europea sembri proprio spostarsi in questa direzione, con Francia e Germania sempre più vicine politicamente a Varsavia proprio in funzione anti-Cremlino.
Putin, un attentato per farlo fuori: attacco all'elicottero
Il Cremlino sostiene che l’Ucraina avrebbe cercato di far fuori Vladimir Putin abbattendo l’elicottero a bor...Vladimir Putin "non vuole pace, ma continuare la guerra", ha ribadito Kubilius, secondo cui anche l'amministrazione statunitense "ora lo ha iniziato a capire". "Il sostegno a Kiev, sia europeo che statunitense, è necessario per raggiungere una pace internazionale". "In questo momento, Putin pensa di essere il vincitore di questa guerra - ha concluso il commissario lituano -, il principio della pace attraverso la forza, è sostenuto sia dagli Stati Uniti che dall'Unione Europea, ma per poterlo realizzare è necessario il sostegno all'Ucraina". Per questo Bruxelles auspica che l'amministrazione Trump "cominci a comprendere che una maggior forza e sostegno a Kiev aiuti a raggiungere la pace in maniera più efficace".