Droni sbucati dai camion: poi fuoco. Ecco l'attacco di Kiev in Siberia

di Mirko Moltenilunedì 2 giugno 2025
Droni sbucati dai camion: poi fuoco. Ecco l'attacco di Kiev in Siberia
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Alla vigilia dei colloqui russo-ucraini, previsti oggi a Istanbul, al palazzo Ciragan, dalle 12 ora italiana, il governo di Kiev ha assestato alla Russia notevoli colpi con un’azione sbalorditiva. Un attacco combinato con droni ben addentro al territorio russo, fino all’Artico e alla Siberia, sulle basi aeree di Belaya (regione di Irkutsk), Diaghilev (Rjazan), Olenya (Murmansk) e Ivanovo Severny (Ivanovo) che avrebbe colpito 41 aerei, per la maggior parte bombardieri Tupolev Tu-95 e Tu-22M3, e aerei da scoperta radar Beriev A-50.

Il raid è stato organizzato dai servizi segreti ucraini Sbu con una pianificazione di un anno e mezzo seguita direttamente dal presidente Volodymir Zelensky. Dopo che le fonti russe avevano detto che i droni erano decollati dallo stesso territorio russo e che presunti agenti nemici erano stati arrestati, l’Sbu ha spiegato che l’azione è stata condotta introducendo in Russia camion che trasportavano, ciascuno, 20 piccoli droni. I camion sono stati nascosti a pochi chilometri dalle basi, poi via telecomando dall’Ucraina sono stati aperti i cassoni e fatti decollare i droni. Secondo l’Sbu «tutti gli agenti erano già rientrati in Ucraina e se i russi annunciassero arresti sarebbe l'ennesima messinscena». Una quinta base, Ukrainka, nella regione dell'Amur, era pure nel mirino, ma il camion predisposto sarebbe esploso prima di lanciare i droni. Temendo un simile raid anche sulla base di Engels, i russi avrebbero fatto decollare i bombardieri per sgomberare le piste. Per telecomandare da Kiev i droni, gli ucraini si dice abbiano hackerato la rete telefonica russa.

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