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Israele-Iran, la diretta: "Trump, la decisione in 24-48 ore". E lui: "Due settimane"

giovedì 19 giugno 2025
Israele-Iran, la diretta: "Trump, la decisione in 24-48 ore". E lui: "Due settimane"

17' di lettura

Tensione alle stelle tra Usa e Iran. Mentre i raid israeliani su Teheran proseguono, a Washington si fa il punto della situazione per definire le prossime mosse. Trump avrebbe già approvato i piani di attacco ma prende tempo, "due settimane per decidere" se attaccare oppure no. Resta aperto uno spiraglio per la mediazione. Dalla Cina, messaggi minacciosi agli Usa. Di seguito, la cronaca della giornata.

Ore 22.17 - Crosetto, no alle bombe nucleari
L'auspicio, per la situazione in Medio Oriente, è che Israele non arrivi alla bomba nucleare ma anche che Israele, che ce l'ha, non usi la sua. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto alla trasmissione "Dritto e rovescio" su Rete 4. "Spero che siamo ancora lontani (da una bomba nucleare), mi auguro non arrivera' mai", ha detto Crosetto. Il "punto di arrivo" per la pace, ha affermato, è "far smettere all'Iran di cercare la bomba atomica". In questo senso, ha auspicato il ministro, i tavoli di negoziati con l'amministrazione degli Stati Uniti guidata da Donald Trump devono proseguire.

Ore 22.03 - Crosetto, impossibile rovesciare il regime in tempi brevi 
Il regime iraniano e' profondamente forte e compatto, e sara' molto difficile, "quasi impossibile" rovesciarlo in tempi brevi perche' "e' basato su violenza, forza e teologia". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto alla trasmissione "Dritto e rovescio" su Rete 4, ricordando che in Iran "gli omicidi commessi sono un'enormita'" e "un regime di terrore e integralismo e' sovrano". Tuttavia, a differenza di altri Paesi come Iraq, Libia e Afghanistan, l'Iran "e' un paese profondamente diverso" dove la popolazione fatta anche di minoranze "e' in contrasto con il governo". "Non vedo possibilita' di cambiare questo ordine costruito dalla religione. Tolto un leader supremo ne faranno un altro, come hanno fatto per vertici difesa e intelligence", ha detto Crosetto. Per la pace, ha aggiunto," mi auguro ravvedimento dell'attuale regime". 

Ore 21.58 - Trump, pranzo con Bannon alla Casa Bianca
Donald Trump oggi ha incontrato oggi alla Casa Bianca Steve Bannon, il suo ex stratega che ora, in qualità di guru del movimento Maga, rimane un importante consigliere esterno del presidente. Lo scrive Nbcnews citando un alto funzionario che rivela che i due si sono incontrati per un pranzo che era fissato da settimane. Non sfugge però il fatto che Bannon in queste ore sia una dei diversi esponenti del Maga che stanno chiedendo a gran voce al presidente di non coinvolgere gli Usa nel conflitto tra Israele e Iran, invocando il rispetto del principio della politica estera dell'America First, mantenendo l'America fuori dalle guerre degli altri, come Trump stesso ha promesso di fare in campagna elettorale. "Il mio mantra ora è: gli israeliani devono finire quello che hanno iniziato - ha scritto Bannon ieri sul Christian Science Monitor - noi non possiamo farlo, distruggerebbe il Paese, non possiamo avere un altro Iraq". Oggi Trump ha affidato alla sua portavoce, Karoline Leavitt, con cui sembra voler prendere tempo, affermando che deciderà su un eventuale attacco all'Iran "entro due settimane, sulla base del fatto che c'è una sostanziale possibilità che vi sia o meno un negoziato con l'Iran in un prossimo futuro". 

Ore 21.26 - Hezbollah, la minaccia del leader a Israele
Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo militante "agirà come meglio crede" in risposta alla guerra in corso tra il suo principale sostenitore, l'Iran, e Israele. In una dichiarazione, Qassem ha affermato che Hezbollah "non è neutrale" nel conflitto tra le due superpotenze regionali, affermando che il gruppo "agirà come meglio crede di fronte a questa brutale aggressione israelo-americana". Questo dopo che l'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria ha messo in guardia Hezbollah dal coinvolgimento nella guerra.

Ore 21.25 - Hezbollah, la minaccia del leader a Israele
Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo militante "agirà come meglio crede" in risposta alla guerra in corso tra il suo principale sostenitore, l'Iran, e Israele. In una dichiarazione, Qassem ha affermato che Hezbollah "non è neutrale" nel conflitto tra le due superpotenze regionali, affermando che il gruppo "agirà come meglio crede di fronte a questa brutale aggressione israelo-americana". Questo dopo che l'inviato speciale degli Stati Uniti per la Siria ha messo in guardia Hezbollah dal coinvolgimento nella guerra.

Ore 20.54 - Axios: non è stato ancora fissato un incontro fra Usa e Iran
"Non è stato ancora fissato alcun incontro fra i funzionari americani e iraniani". Questo è quanto sostengono fonti statunitensi ad Axios

Ore 20.38 - Casa Bianca, accordo solo con stop arricchimento uranio
Un accordo con l'Iran non deve includere "alcun arricchimento dell'uranio". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ai giornalisti. Lo riporta la Cnn. Leavitt ha ribadito la posizione del presidente Donald Trump secondo cui non si può permettere a Teheran di possedere un'arma nucleare.

Ore 20.12 - Casa Bianca: l’arma nucleare in un paio di settimane
La Casa Bianca ritiene che l'Iran sia in grado di ottenere un'arma nucleare in un "paio di settimane". "I media hanno sbagliato - ha spiegato la portavoce, Karoline Leavitt, rispondendo alle domande dei giornalisti -. Diciamolo chiaramente: l'Iran ha già tutto ciò che gli serve per ottenere un'arma nucleare. Tutto ciò che manca è una decisione della Guida Suprema, e ci vorrebbero un paio di settimane per completare la produzione di quell'arma, che rappresenterebbe, ovviamente, una minaccia esistenziale non solo per Israele, ma anche per gli Stati Uniti e per l'intero mondo". 

Ore 19.55 - Casa Bianca: per Trump possibile un negoziato con l'Iran
Per Donald Trump la possibilità di "negoziare con l'Iran è sostanziale". Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un briefing con la stampa. Il presidente, dunque, non esclude un accordo negoziale.

Ore 19.40 - Trump: deciderò se intervenire nelle prossime due settimane
"Donald Trump deciderà sull'Iran nelle prossime due settimane". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt in un briefing con la stampa. La precisazione è arrivata poco dopo le indiscrezioni piovute da Israele, secondo le quali il presidente degli Stati Uniti avrebbe deciso in merito all'attacco all'Iran in 24-48 ore.

Ore 19.36 - Netanyahu: il cambio di regime non è l’obiettivo ma potrebbe avvenire
"L'obiettivo principale" dell'attacco israeliano all'Iran "è rimuovere la minaccia nucleare. In secondo luogo, rimuovere la minaccia dei missili balistici. Nel frattempo, è chiaro che il regime verrà indebolito". Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu intervistato su Kan news. Rovesciare il governo iraniano "non è un obiettivo, ma potrebbe esserne un risultato", ha aggiunto, si tratta di "una questione che riguarda il popolo iraniano". Riferendosi alla tempistica dell'attacco all'Iran. Netanyahu ha aggiunto che "abbiamo spezzato l'asse iraniano. Hezbollah è crollato, Assad è crollato. Poi a Teheran sono rimasti solo la minaccia nucleare e i missili balistici". Netanyahu ha aggiunto che lanciare l'operazione è stata una "mossa storica" che doveva essere attuata durante l'attuale governo, "non l'abbiamo lasciata per le generazioni future, perché potrebbero non essercene"

Ore 19.23 - Tajani sente Rubio, Usa pronti a negoziati diretti con Iran
Gli Usa sono pronti a negoziati diretti con le controparti iraniane. Lo conferma il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, durante un colloquio telefonico con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Lo rende noto la Farnesina. Tajani ha ribadito l'impegno italiano per una de-escalation che favorisca una soluzione diplomatica nel conflitto fa Israele e Iran. 

Ore 19.01 - Netanyahu: stiamo cambiando il mondo
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in un'intervista a Ayala Hasson su Kan 11: "Ho detto che avremmo cambiato il volto del Medio Oriente, ma ora stiamo cambiando il mondo".

Ore 18.50 - Vertici Iran agli Usa, "se intervenite cambiamo strategia"
Nuovo avvertimento dell'Iran agli Usa, stavolta dal Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale, che minaccia l'adozione di "una diversa strategia" se Washington dovesse unirsi agli attacchi d'Israele, lasciando intendere un'escalation sostanziale rispetto alle risposte attuate finora. Lo si legge su Iran International, portale legato all'opposizione iraniana in esilio. 

Ore 18.35 - Funzionario israeliano: "Ci aspettiamo in 24-48 ore la decisione di Trump"
Israele si aspetta "nelle prossime 24-48 ore" una decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull'entrata in guerra contro l'Iran. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Times of Israel. "Ci si aspetta che (gli americani, ndr) si uniscano, ma nessuno li spinge - ha precisato il funzionario - Sono loro a dover prendere la decisione".

Ore 18.00 - Fonti israeliane: "Ucciso il nuovo capo di stato maggiore iraniano Mousavi"
Secondo report non confermati, Israele avrebbe appena eliminato Abdolrahim Mousavi, subentrato dopo che Israele aveva eliminato Habibollah Sayyari, a sua volta subentrato a Mohammad Bagheri. Era il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, il più alto livello militare. In giornata l'uomo aveva promesso: "Attaccheremo ogni obiettivo". 

Ore 17.10 - Iran, 24 arresti per spionaggio in favore di Israele
La polizia iraniana ha arrestato 24 persone con l'accusa di spionaggio in favore di Israele e per il tentativo di offuscare l'immagine del Paese. Il capo della polizia di Teheran Ovest, Kioumars Azizi, ha dichiarato: "Sono stati arrestati 24 individui che stavano spiando per il nemico sionista sia sul campo che online. Stavano cercando di destabilizzare l'opinione pubblica e distorcere e distruggere l'immagine del sacro sistema della Repubblica Islamica dell'Iran". 

Ore 16.55 - Netanyahu: Usa in guerra? Decide Trump
L'ingresso degli Usa nella guerra con l'Iran "è una decisione che spetta al presidente, ma posso dirvi che stanno già dando un grande contributo, perché stanno partecipando alla protezione dei cieli sopra Israele e le sue città". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu - citato dal Guardian - nel corso della sua visita all'ospedale Soroka colpito oggi da un raid iraniano. "Il presidente Trump farà ciò che è meglio per l'America. Mi fido del suo giudizio. È un leader mondiale straordinario, un amico straordinario di Israele e del popolo ebraico". "Faremo ciò che dobbiamo fare, e lo stiamo già facendo. Siamo impegnati a distruggere la minaccia nucleare, la minaccia di un annientamento nucleare contro Israele. Siamo in grado di farlo. Ma devo dire che la partnership con gli Stati Uniti, la partnership con il presidente Trump, con cui parlo quasi ogni giorno, è incredibile. Il tycoon ha dato loro una possibilità attraverso i negoziati. Li hanno presi in giro. Non si prende in giro Donald Trump. Lui si impegna a garantire che l'Iran non avrà un'arma nucleare, e loro non l'avranno". 

Ore 16.44 - Farnesina, l'email per le segnalazioni degli italiani in Iran
L'Unità di crisi della Farnesina ha creato, in accordo con l'ambasciata, un indirizzo apposito (assistenza.Iran@esteri.it) per raccogliere le segnalazioni degli italiani in Iran e dei famigliari in Italia e superare i problemi di comunicazione che si riscontrano attualmente nel Paese. Lo ha detto Nicola Minasi, capo dell'unita' di crisi della Farnesina, durante un briefing con i giornalisti, nell'ambito dell'attuale conflitto tra Iran e Israele. "Qui dalla sala operativa rispondiamo a tutti gli italiani che ci chiamano da Israele, dall'Iran, ma soprattutto dai famigliari dei rispettivi gruppi. Pubblichiamo i testi controllati che possiamo comunicare ai cittadini", ha aggiunto Minasi. "Una raccomandazione che diamo a tutti per non perdere i contatti è registrarsi sull'app Viaggiare sicuri oppure sul sito Dove siamo nel mondo", ha ricordato il funzionario.

Ore 16.26 - Netanyahu, "mio figlio ha dovuto annullare il matrimonio"
Il conflitto tra Iran e Israele sta portando i cittadini dello Stato ebraico a pagare "costi personali". Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha aggiunto: "Per la seconda volta, mio figlio Avner ha dovuto annullare il suo matrimonio a causa della minaccia di lanci missilistici, certamente un prezzo personale pesante pagato da lui, dalla sua fidanzata e dalla nostra famiglia".

Ore 16.17 - La Cina frena gli Usa
La Cina ha invitato oggi gli Stati uniti ad astenersi da intervenire nel conflitto Israele-Iran al fianco dello Stato ebraico, invitando Washington a un "atteggiamento responsabile". "La comunità internazionale e, in particolare, le potenze influenti dovrebbero mantenere una posizione equa e un atteggiamento responsabile per favorire il cessate il fuoco e il ritorno al dialogo e ai negoziati, evitando che la regione scivoli nell'abisso e venga travolta da un disastro ancor più grave", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.

Ore 15.55 - Iran: Teheran minaccia la chiusura dello stretto di Hormuz
La possibile chiusura dello Stretto di Hormuz sarebbe una "misura legale" in risposta "all'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto con l'Iran a fianco di Israele". Lo ha affermato il parlamentare iraniano Ali Yazdih all'agenzia di stampa Mehr. In precedenza Benham Saeidi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano, aveva affermato che Teheran stava valutando la possibilità di "chiudere lo Stretto di Hormuz in risposta alle azioni degli oppositori della Repubblica islamica". 

Ore 15.47 - Trump contro il Wsj: "Non ha idea di cosa penso"
"Il Wall Street Journal non ha idea di cosa penso dell'Iran!". Lo ha scritto il presidente americano, Donald Trump, su Truth smentendo quanto scritto dal quotidiano americano. Il Wsj aveva detto che Trump aveva approvato i piani di attacco contro l'Iran ma era in attesa di vedere se Teheran abbandonasse il suo programma nucleare.

Ore 15.24 - Usa: "Trump diviso tra base MAGA e sostegno a Israele"
Crescono le tensioni all'interno del fronte repubblicano sulla possibilità di un intervento armato contro l'Iran. Mentre il presidente Donald Trump valuta se affiancare Israele nella distruzione del programma nucleare iraniano, esponenti della sua base, da Steve Bannon a Marjorie Taylor Greene, lo mettono in guardia. "Non possiamo farlo di nuovo. Finiremmo per lacerare il Paese. Non possiamo avere un altro Iraq", ha dichiarato Bannon, stratega ultraconservatore ed ex capo della campagna di Trump nel 2016, durante un evento a Washington. Con lui anche Greene, deputata della Georgia vicina all'ultradestra trumpiana, e Tucker Carlson, ex volto di punta di Fox News e oggi riferimento mediatico del mondo MAGA. "Non cerco lo scontro, ma l'Iran non può avere un'arma nucleare", ribatte Trump.

Ore 14.40 - Netanyahu: "Eliminare Khamenei? Tutte le opzioni sono aperte"
"Tutte le opzioni sono aperte, è meglio non parlarne sui media". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in visita all'ospedale Soroka colpito questa mattina da missili iraniani, ha risposto alla domanda se pensa che sia il momento per eliminare la Guida suprema iraniana Ali Khamenei. Riguardo alla partecipazione degli Stati Uniti agli attacchi in Iran, il primo ministro ha affermato che "dipende da Trump, lui conosce il gioco". Sul rovesciamento del regime degli ayatollah, Netanyahu ha affermato che "2.500 anni fa Ciro liberò il popolo ebraico, ora il popolo ebraico sta aiutando il popolo persiano a liberarsi".

Ore 14.00 - Mosca mette in guardia gli Usa: "Non intervengano in Iran"
"Vorremmo mettere in guardia Washington dall'intervento militare in questa situazione, che sarebbe un passo estremamente pericoloso con conseguenze negative davvero imprevedibili". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in merito a un possibile attacco americano all'Iran. Lo riferisce la Tass. 

Ore 12.45 - Idf: colpito il sito nucleare di Bushehr
L'esercito israeliano ha confermato di aver colpito il sito nucleare di Bushehr, l'unico impianto iraniano operativo. Non ci sono ancora informazioni in merito a possibili danni.

Ore 12.35 - Putin e Xi chiedono soluzione negoziata tra Iran e Israele
Il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante il quale hanno condannato gli attacchi israeliani sull'Iran e hanno chiesto una soluzione negoziata del conflitto. Lo riferisce il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov citato dall'agenzia Ria Novosti.

Ore 12.20 - L'Iran conferma l'incontro con i ministri di GB, Francia e Germania
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha confermato le voci secondo cui sarebbe previsto un incontro questo venerdì con gli omologhi europei, precisamente con i ministri di Gran Bretagna, Francia e Germania. L'incontro si terrà venerdì a Ginevra, come riporta Reuters.

Ore 11.55 - Teheran: "Se gli Usa intervengono, metteremo in atto tutte le opzioni necessarie per dare una lezione"
"Se gli Stati Uniti scendessero in modo attivo in campo a favore" di Israele, "l'Iran dovrà utilizzare i suoi strumenti per dare una lezione agli aggressori e difendere la sua sicurezza nazionale e i suoi interessi nazionali". Si è espresso così il vice ministro degli Esteri iraniano, Kazem Gharibabadi, in dichiarazioni diffuse dalla tv di Stato al settimo giorno dell'escalation militare tra Israele e Iran. "Ovviamente per i nostri vertici militari ci sono tutte le opzioni necessarie", ha aggiunto.

Ore 11.34 - Ambasciatore Israele in Francia: “Usa pronti ad attaccare”
L'ambasciatore israeliano in Francia Joshua Zarka ha dichiarato all'emittente francese Bfmtv che gli "americani sono pronti ad attaccare immediatamente" l'Iran. Zarka ha anche aggiunto che alcune operazioni di Israele in Iran sono state interrotte "all'ultimo momento" a causa della presenza di civili. "Stiamo prendendo di mira i programmi militari nucleari e balistici del Paese e poi i suoi leader militari. Purtroppo sono circondati da civili e talvolta questi ultimi possono essere colpiti", ha detto ancora il diplomatico.

Ore 10.54 - Blackout sul web in Iran
Blackout generalizzato degli accessi ai principali siti web iraniani stamattina, sulla scia delle restrizioni imposte ieri precauzionalmente dalle autorità di Teheran contro il timore d'infiltrazioni e sabotaggi informatici israeliani. Lo riferisce NetBlocks, organismo di sorveglianza britannico di Internet. Il blocco starebbe precludendo l'accesso alle informazioni a milioni di iraniani, secondo fonti dell'opposizione all'estero, che a loro volto riferiscono di non poter accedere ai siti con base nel Paese d'origine. 

Ore 10.42 - Cremlino: “Terribile escalation se intervengono gli Stati Uniti”
Ci sarà "una terribile escalation" se gli Stati Uniti interverranno militarmente a fianco di Israele nel conflitto con l'Iran. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di un briefing. "Si avrà un'espansione geografica" del conflitto e date le "dichiarazioni provenienti da Teheran" in merito a un eventuale ruolo americano nella guerra ci "sarà un'altra terribile escalation", ha detto Peskov ai giornalisti.

 Ore 10.09 - Israele: "L'Iran ha superato la linea rossa"
L'attacco diretto dell'Iran all'ospedale di Soroka, nel sud di Israele, è stato "un atto di terrorismo e il superamento di una linea rossa. Un crimine di guerra perpetrato deliberatamente dal regime iraniano contro civili innocenti e contro équipe mediche impegnate a salvare vite umane". Lo afferma il ministro della Salute israeliano, Uriel Buso, dopo che un missile iraniano ha colpito la struttura sanitaria provocando ingenti danni e diversi feriti. Il ministero della Salute "si è preparato in anticipo e, grazie alle azioni immediate che abbiamo intrapreso, è stato evitato un disastro gravissimo. Invito la popolazione a continuare a seguire le istruzioni del Comando del fronte interno. Salva vite umane", ha aggiunto il ministro. L'agenzia di stampa iraniana Irna afferma che l'obiettivo dell'attacco era "un quartier generale dell'intelligence e una base dell'esercito vicino all'ospedale di Soroka".

Ore 9.40 - Katz, Khameni codardo dittatore, autore crimini di guerra
Il ministro della Difesa Israel Katz rende noto di aver ordinato all'Idf insieme con il premier di "attaccare l'Iran con maggiore intensità: obiettivi strategici e governativi a Teheran per eliminare minacce e indebolire il regime degli ayatollah". "Il codardo dittatore iraniano si nasconde nelle profondità del bunker fortificato e spara colpi contro ospedali ed edifici residenziali in Israele: sono crimini di guerra della più grave specie e Khameni sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini", ha scritto Katz su X.

Ore 9.22 - Katz: "Khamenei pagherà. Colpiremo obiettivi governativi"
Dopo l'ultimo bombardamento missilistico lanciato dall'Iran questa mattina, il ministro della Difesa Israel Katz ha minacciato direttamente l'Ayatollah Khamenei, avvertendo che saranno presto colpiti obiettivi governativi a Teheran. "Il codardo dittatore iraniano si nasconde nel suo bunker fortificato e spara deliberatamente contro ospedali ed edifici residenziali in Israele. Questi sono crimini di guerra della più grave specie, e Khamenei pagherà per i suoi crimini", ha detto Katz. Il ministro della Difesa israeliano ha avvertito che "il primo ministro e io abbiamo ordinato alle IDF di intensificare gli attacchi contro obiettivi strategici in Iran e obiettivi governativi a Teheran, per rimuovere le minacce contro lo Stato di Israele e indebolire il regime degli ayatollah".

Ore 7.58 -  Media Iran, Israele ha attaccato il reattore di Arak
I media iraniani riferiscono che i caccia israeliani hanno attaccato il reattore di Arak. Nella notte l'Idf aveva diffuso un messaggio in farsi avvertendo la popolazione di spostarsi dall'area perchè sarebbe stata colpita

Ore 7.57 - L'Iran colpisce un ospedale in Israele
l ministro della Salute israeliano Uriel Buso ha denunciato l'attacco diretto di Teheran all'ospedale Soroka di Beersheba come il superamento della "linea rossa e crimine di guerra". Per il ministro israeliano, si e' trattato di "un atto di terrore e del superamento di una linea rossa. Un crimine di guerra perpetrato deliberatamente dal regime iraniano contro civili innocenti e personale medico impegnato a salvare vite umane". La stessa fonte ha sottolineato che "il ministero della Salute si e' preparato in anticipo e, grazie alle azioni immediate intraprese, e' stato possibile evitare un disastro gravissimo". Nella sua dichiarazione, Buso ha infine invitato la popolazione a "continuare a seguire le istruzioni del Comando del Fronte Interno. Salva vite umane".

Ore 6.50 - Sirene in Israele. Esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme
Stamattina, i giornalisti dell'AFP hanno udito violente esplosioni a Gerusalemme e Tel Aviv, mentre le sirene risuonavano in diverse parti del Paese e l'esercito israeliano segnalava l'arrivo di missili iraniani. Secondo i giornalisti, le esplosioni udite a Gerusalemme intorno alle 7:10 ora locale sono state le più grandi dall'inizio del conflitto con l'Iran, una settimana fa.

Ore 6.10 - 'Usa spostano aerei e navi vulnerabili ad attacchi Iran'
Gli Stati Uniti stanno spostando le infrastrutture militari che potrebbero essere vulnerabili agli attacchi dell'Iran dalle basi in Medio Oriente. Lo riportano i media americani citando la Reuters, sottolineando che lo spostamento di aerei e navi punta a proteggere le forze Usa.

Ore 5.44 - Lancio incrociato di droni tra Israele e Iran 'abbattuti'
Nelle prime ore della notte droni israeliani sono stati abbattuti su Teheran e velivoli senza pilota iraniani sono stati distrutti dalle difese aeree sul territorio dello Stato ebraico: lo riportano i media di entrambi i paesi, citando le rispettive autorità militari.

Ore 5.35 - Iran: sondaggio Fox, 49% americani approva attacchi Israele
La maggioranza dei Democratici (69%), dei Repubblicani (82%) e degli Indipendenti (62%) concorda sul fatto che l'Iran rappresenti un rischio reale e questi numeri sono in aumento rispetto al 2019 (rispettivamente di 12, 17 e 4 punti percentuali). E' quanto emerge da un sondaggio di Fox News tra gli elettori americani. La stessa rilevazione evidenzia anche una divisione tra gli elettori sulla decisione di Israele di lanciare attacchi militari contro i programmi nucleari iraniani: quasi la metà (49%) approva l'azione militare, mentre una percentuale leggermente inferiore (46%) la disapprova.

Ore 4.30 - 'Usa preparano attacco Iran, possibile nel fine settimana'
Gli Stati Uniti si starebbero preparando per un possibile attacco all'Iran nei prossimi giorni, probabilmente nel fine settimana. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcuni funzionari dell'amministrazione, secondo i quali la situazione continua a evolversi e le cose potrebbero cambiare. La possibilità di un attacco Usa nel fine settimana è un segnale che Washington sta assemblando in Medio Oriente l'infrastruttura necessaria per entrare direttamente in guerra contro l'Iran.

Ore 3.05 - Abc, Trump valuta distruzione di Fordow con più attacchi
Il presidente americano Donald Trump sta abbracciando l'idea di distruggere l'impianto nucleare iraniano di Fordow non con uno, ma con diversi attacchi. Lo riporta Abc citando alcune fonti, secondo le quali l'amministrazione Usa si sta preparando questa possibilità.

Ore 2.00 - Trump approva i piani di attacco
l presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe detto ieri sera al suo staff di avere "approvato piani di attacco" contro l'Iran, precisando però di volere aspettare a dare il via libera definitivo per "vedere se Teheran abbandonerà il suo programma nucleare". Lo hanno detto fonti anonime al quotidiano "Wall Street Journal", dopo che il presidente Usa ha confermato pubblicamente che un attacco statunitense contro l'Iran è tra le opzioni sul tavolo. "Ho diverse idee su cosa fare, ma non ho ancora preso una decisione definitiva: mi piace farlo all'ultimo secondo", ha affermato oggi Trump, parlando ai giornalisti. Secondo le fonti, il presidente Usa spererebbe che la minaccia di unirsi agli attacchi israeliani, che vanno avanti ormai da sei giorni, costringerà le autorità iraniane ad accettare le sue richieste