Spagna nel caos, "il governo Sanchez è morto": affondo di Podemos

di Carlo Nicolatodomenica 22 giugno 2025
Spagna nel caos, "il governo Sanchez è morto": affondo di Podemos
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«Il ciclo politico di Pedro Sanchez è finito, l’unica domanda rimasta è quando arriverà la fine, se prima o dopo». La pietra tombale sul governo socialista spagnolo non arriva dall’opposizione di destra, ma dall’interno della stessa coalizione, dal reddivivo partito “populista” di sinistra Podemos che è tornato a contare qualcosa dopo essersi sfilato da Sumar. E non poteva che arrivare proprio da quel partito che si è rifatto un’immagine al femminile con la leader Ione Belarra e la pasionaria Irene Montero, già nota per le sue incursioni con la kefiah a Strasburgo e soprattutto per essersi ribellata all’eurodeputatoAlvise Pérez che ha osato rivolgersi a lei con un «querida Irene» (cara Irene). «Sono deputata, non cara.

Si tolga un po’ di machismo di dosso» rispose la Montero diventando in un sol colpo in Spagna un eroina femminista (in passato, quando rivestiva la carica di ministro della Pari Opportunità nel secondo governo Sanchez, si era anche distinta per aver speso 1,2 milioni di euro per una campagna a favore dell’obesità femminile e dei peli sotto le ascelle).

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Non poteva che arrivare, dicevamo, da due donne arrabbiate che si sono risentite non tanto per le gravi vicende di corruzione che stanno travolgendo il Psoe, quanto per alcuni audio tra i principali accusati Santos Cerdan, Jose Luis Abalos e Garcia Koldo che oltre a provare i reati per cui sono accusati manifestano un certo sessismo di fondo, lasciando intendere che il partito stesso ne sia intriso. «Non si tratta di un caso di mele marce», ha spiegato la Belarra, «è il caso del Psoe», la cui portata è ancora sconosciuta e in cui il Primo Ministro «non è stato all'altezza della situazione» né ha fornito tutte le spiegazioni necessarie. Insomma per Podemos la questione non è solo giudiziaria, ma squisitamente politica in quanto «il Psoe di Pedro Sánchez non è mai stato parte di alcun cambiamento, ma piuttosto di una reazione al cambiamento, di un ripristino della cultura della corruzione in Spagna e di un tentativo di contenere il progresso democratico».

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Stavolta Sanchez sembra aver proprio contro tutti, dall’opposizione agli alleati di governo, dalla base socialista alla stampa di sinistra, in particolare El Pais, il quotidiano da sempre vicino al partito. Ma attenzione però, perché Sanchez è l’autore del “famoso” libro autobiografico Manual de resistencia: nelle difficoltà dà il meglio, tutte le volte che lo si è dato per morto è sempre riuscito a risorgere e tornare al potere più forte di prima.

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