Ucraina, il piano di Donald Trump nel dettaglio: cosa ottiene Putin

di Carlo Nicolatodomenica 10 agosto 2025
Ucraina, il piano di Donald Trump nel dettaglio: cosa ottiene Putin

3' di lettura

Niente Roma, sarà il 15 agosto in Alaska il vertice tanto atteso fra Trump e Putin. La Russia poi si aspetta che il prossimo incontro, sempre che il primo si risolva in modo positivo, si tenga sul proprio territorio. Un invito in proposito al presidente americano sarebbe già stato spedito, ma ovviamente è ancora presto anche solo per ipotizzarlo visti i presupposti non esattamente entusiastici del faccia a faccia che si terrà venerdì prossimo. Per prima cosa infatti all’incontro mancherà il diretto interessato, cioè il presidente ucraino Zelensky, la cui presenza non è gradita a Mosca a prescindere.

Il presidente americano sta ancora lavorando per convincere il Cremlino e la notte tra venerdì e sabato ha dichiarato di avere ancora «una possibilità», mentre secondo la Cbs News Zelensky non sarà presente ma potrebbe essere «coinvolto in qualche modo». In proposito la Ue ha confermato di «sostenere i negoziati di pace per porre fine alla guerra di aggressione russa», ma con l'Ucraina al tavolo, in una situazione cioè «in cui l'Ucraina può prendere decisioni indipendenti e sovrane, che l’Ue sosterrà».

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Il problema più grande tuttavia rimangono le richieste del Cremlino che non sono cambiate molto rispetto al passato e che da parte ucraina vengono ritenute inaccettabili. Secondo indiscrezioni la Russia starebbe di fatto chiedendo la cessione alla controparte nemica di tutto il Donetsk, quindi anche di territori non occupati, in cambio del congelamento della linea del fronte altrove. «Non vediamo cambiamenti nella posizione russa» ha scritto Zelensky sui social, «i russi non vogliono smettere di uccidere, continuano a investire nella guerra e continuano a imporre l'idea di uno “scambio” di territorio ucraino con territorio ucraino, con conseguenze che non garantiscono nulla, se non posizioni più comode per i russi per riprendere la guerra. Tutte le nostre azioni devono essere volte a portare a una reale conclusione della guerra, non a una sua riconfigurazione». Su questo punto è intervenuto anche l’Isw (Institute for The Study of War), secondo cui la resa della regione di Donetsk metterebbe effettivamente le forze russe «in una posizione estremamente favorevole per rinnovare i loro attacchi a condizioni molto più vantaggiose, avendo evitato una lunga e sanguinosa lotta per il controllo del territorio». L’Isw cita in proposito la mancata conquista da parte dell’esercito russo di Slovyansk e «le continue lotte per circondare la cintura fortificata» che «sottolineano il successo degli sforzi a lungo termine dell’Ucraina per rafforzare le città della cintura fortificata». 

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La Bild avanza addirittura l’ipotesi che il tycoon potrebbe essere stato informato in modo errato da Witkoff riguardo ai contenuti dell’incontro del 6 agosto, tanto che si è creata una certa confusione circa le reali concessioni che la Russia sarebbe disposta a fare. Una chiamata successiva dei funzionari europei a Witkoff ha poi chiarito che Mosca non è in realtà disponibile ad alcuna concessione territoriale. Si profila insomma quella che Zelensky stesso ha definito «una discussione impossibile» attorno a un piano che parte da un presupposto inaccettabile per il presidente ucraino, quello che la guerra sia già stata vinta dalla Russia. Per tale motivo Zelensky sta cercando l’appoggio dell’Europa contro un eventuale cedimento di Trump che alcuni media ucraini danno già quasi per scontato avendo Washington accettato l’incontro. Il presidente ucraino ha sentito ieri il premier britannico Starmer e poi Macron con il quale ha condiviso il principio poi espresso sui social secondo il quale «è davvero importante che i russi non riescano più a ingannare nessuno». 

«Il futuro dell'Ucraina non può essere deciso senza gli ucraini» e «anche gli europei saranno necessariamente parte della soluzione, perché ne va della loro sicurezza», ha invece scritto su X il capo di Stato francese. Secondo il Wall Street Journal Europa e Ucraina avrebbero preparato poi una controproposta che è stata presentata al vicepresidente Vance e al segretario di Stato Rubio. Tale piano include la richiesta di un cessate il fuoco prima di intraprendere qualsiasi altra azione, oltre a prevedere che ogni scambio di territorio avvenga in modo reciproco e addirittura una potenziale adesione dell'Ucraina alla Nato.