Polonia, 5 aerei in volo a mezzanotte: ecco lo scudo che ha distrutto i russi

di Roberto Tortoragiovedì 11 settembre 2025
Polonia, 5 aerei in volo a mezzanotte: ecco lo scudo che ha distrutto i russi

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Dopo aver abbattuto droni russi sul proprio spazio aereo, la Polonia ora si appella all’articolo 4 del Trattato dell’Alleanza: consultazioni tra i partner per stabilire se un Paese è sotto attacco. La tesi di Varsavia è netta: l’incursione non è un errore, come sostiene, invece, il ministero della Difesa russa. Il confronto tra i partner, però, non è scontato. I rappresentanti dei paesi Baltici e la Germania sono solidali con i polacchi. Più prudente la Spagna, che prima di agire vuole vederci chiaro sul coinvolgimento del Cremlino. La vicenda, raccontata dal Corriere, è andata così: alle 23:30 di martedì 9 settembre i radar polacchi identificano il primo sconfinamento di un drone proveniente dalla Bielorussia.

Da quel momento, lo stato di allerta si trasforma in reazione rapida. Lo scudo della Nato L’aviazione nazionale è pronta a intervenire. Decollano due caccia F-16 e un velivolo Saab Aew&C per la sorveglianza aerea. Il primo ministro Donald Tusk viene informato all’istante e immediatamente scatta il coordinamento delle forze Nato. Nei primi minuti dell’incursione, le autorità di Varsavia chiedono spiegazioni al governo della Bielorussia, Paese alleato con Mosca, senza ottenerle. Poi si rivolgono a Kiev, da dove giungono informazioni inquietanti: in quelle ore l’Ucraina è attaccata da sciami di droni, anche a ridosso del confine con la Polonia. 

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All’operazione difensiva hanno partecipato due caccia F-16 polacchi, due F-35 olandesi, un aereo da ricognizione italiano Awacs, decollato 47 minuti dopo la mezzanotte dalla base di Amari in Estonia. Mobilitati anche gli elicotteri da combattimento e le batterie anti missile Patriot dislocate dalla Germania nei presidi polacchi. L’incursione dura fino alle 6.30 di mercoledì. Tusk ha poi dichiarato al Parlamento europeo che “lo spazio aereo era stato violato per 19 volte, aggiungendo che forse tre o quattro droni erano stati abbattuti”. Altri velivoli si sarebbero schiantati al suolo perché rimasti senza carburante. In serata, il ministero dell’Interno ha fatto sapere di aver individuato il frammento di un missile e i resti di quindici droni in altrettante località, molte delle quali nella regione di Lublino, a circa 100 chilometri dalla frontiera con l’Ucraina.

Per fortuna niente vittime e danni contenuti, a parte lo sfondamento del tetto di una casa. La Polonia, in ogni caso, ha chiesto quattro interventi: potenziare gli apparati di intelligence, aumentare la difesa aerea, assegnare alle strutture Nato il compito di rafforzare la protezione militare e coinvolgere sempre l’Alleanza Atlantica per monitorare le mosse russe. Ben Hodges, ex-comandante delle forze americane del Vecchio Continente, afferma: “C’è il timore che la Nato non sia preparata per fronteggiare un massiccio assalto aereo”. Rutte avrebbe ammesso che l’incursione russa dimostri quanto sia urgente continuare gli sforzi per sostenere la resistenza ucraina e che la differenza tra Paesi che si stanno impegnando e quelli che stanno facendo poco o niente stia diventando inaccettabile. La tensione è sempre più palpabile.

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