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Hamas fuori gioco, nella Striscia si riapre la strada agli aiuti umanitari

di Andrea Morigisabato 11 ottobre 2025
Hamas fuori gioco, nella Striscia si riapre la strada agli aiuti umanitari

(Ansa)

2' di lettura

Chi ha investito di più sugli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, ora si aspetta una quota corrispondente di appalti per la ricostruzione. E, con la pace ormai a un passo, è iniziata anche la competizione mondiale per rivendicare il valore della propria compassione con le sofferenze dei palestinesi.

Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, gli Emirati Arabi Uniti hanno inviato circa 90mila tonnellate di aiuti umanitari, per un totale di 1,8 miliardi di dollari riporta l'agenzia di stampa emiratina Wam, precisando che per la fornitura di aiuti, gli Emirati hanno collaborato con l'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, la Repubblica di Cipro, le Nazioni Unite e una serie di donatori per consegnare oltre 2.176 tonnellate di generi alimentari via mare alla Striscia di Gaza. Abu Dhabi ha inoltre collaborato con la Central Kitchen Foundation. Gli Emirati hanno evacuato 2.785 pazienti e accompagnatori ad Abu Dhabi e hanno fornito loro assistenza medica. Con la fine della guerra, gli Emirati intendono lanciare una nuova campagna di aiuti umanitari, confermando il sostegno alla popolazione palestinese.

I dati aggregati, completi e aggiornati, tuttavia sono a disposizione sul sito del Cogat, il coordinamento delle attività governative israeliane nei Territori, che dall’inizio della guerra fino al 3 ottobre scorso ha registrato l’arrivo di 2.135.672 tonnellate di materiale vario, passato attraverso tutte le frontiere, terrestri, marittime e pervia aerea e proveniente da Stati, organizzazioni internazionali e non governative.

Ieri anche i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer hanno fatto rilevare il proprio sostegno al piano per la pace a Gaza e hanno chiesto un rapido coinvolgimento dell'Onu su aiuti umanitari e sicurezza. In un comunicato congiunto, Parigi, Berlino e Londra hanno assicurato l’impegno a «sostenere e contribuire a ulteriori discussioni sui prossimi passi del piano. In questo contesto, concordiamo sul fatto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite debba dare il suo pieno sostegno al piano e sostenerne l'attuazione. Ci impegniamo a sostenere un consistente pacchetto di aiuti umanitari, attraverso le agenzie delle Nazioni Unite, da consegnare non appena il cessate il fuoco entrerà in vigore».