Dimostrazioni in strada non se ne vedono né in Italia né in Europa, e quelle che si vedono sono sempre e comunque rivolte contro Israele. Lo stesso dicasi per le occupazioni delle aule scolastiche, universitarie o delle proteste contro eventi culturali o sportivi. Mercoledì notte, decine di manifestanti si sono riuniti fuori dalla Carnegie Hall di New York per manifestare contro un’esibizione dell’Orchestra Filarmonica israeliana. Eppure, nella Striscia di Gaza è in corso una mattanza di palestinesi e non per mano israeliana: 300 sarebbero quelli rimasti uccisi dall’inizio della settimana, da quando, cioè le Israeli Defense Forces (Idf) sono arretrate, riposizionandosi sulla linea gialla indicata nel piano di pace di Donald Trump. A uccidere così tante persone in poche ore nell’indifferenza dell’Occidente sono stati i tagliagole di Hamas.
Appena si è allentata la pressione israeliana, i terroristi islamici sono tornati a presidiare le strade e i mercati eliminando con esecuzioni sommarie decine e decine di oppositori presunti e reali. Clan rivali, milizie armate indipendenti, gruppi non islamici: tutti tacciati di “collaborazionismo” con Israele e per cui passabili di morte immediata. Sul web circolano i filmati delle squadracce di Hamas che, armate di mitra, scendono in gruppo dai pick-up per portare a termine le loro missioni di morte. Alcuni più fortunati non vengono uccisi ma “solo” pestati con il calcio dei fucili.
7 Ottobre, "cosa ho visto in strada": il ruolo dei civili nella strage
Sebbene negli ultimi giorni si siano verificati scontri inter-palestinesi nella Striscia di Gaza, tra un’Hamas ind...Niente di nuovo per un gruppo che, vinte le elezioni legislative a fine 2005, nel 2006 decise di governare Gaza in solitudine, cacciando a fucilate i rappresentanti del partito laico al-Fatah. Sulle uccisioni di massa degli ultimi giorni si è espresso ieri anche Trump: «Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza non avremo altra scelta se non quella di entrare e ucciderli», ha scritto sul suo Truth Social, «Questo non fa parte dell’accordo».
Sul fronte dei negoziati, il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito che «una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà al Cairo per discutere i dettagli del giorno dopo a Gaza». Il governo di Gerusalemme da parte sua continua a premere affinché il gruppo terrorista riconsegni le 19 salme ancora in suo possesso. Ieri le autorità israeliane hanno trasmesso informazioni di intelligence ai mediatori per aiutarli nel compito di recuperare i corpi a Gaza. Lo ha riferito un alto funzionario governativo alla stampa israeliana, sottolineando che l’iniziativa rientra nell’ambito dei più ampi sforzi in corso da parte di Israele, Usa e Paesi mediatori affinché Hamas completi la prima fase dell’accordo.
La sensazione diffusa è che il gruppo del terrore non voglia restituire i corpi dei sequestrati allo scopo di usarli come fiches da gioco quando la mediazione si sposterà su un tema inviso a Hamas: il disarmo.Ieri mattina Israele ha commemorato il secondo anniversario del pogrom del 7 ottobre: nel corso di una cerimonia al cimitero militare del Monte Herzl di Gerusalemme, il primo ministro Benjamin (Bibi) Netanyahu ha salutato i risultati militari di Israele durante la guerra a Gaza avvertendo però che la «lotta non è finita». Nel suo tributo alle truppe cadute, Bibi ha detto che Israele è impegnato a riportare a casa «fino all’ultimo ostaggio», ha promesso di raggiungere tutti gli obiettivi di guerra a Gaza e di combattere l’Iran e i suoi alleati. «Chiunque alzi una mano contro di noi sa già che pagherà un prezzo molto pesante», ha avvertito il premier. «Siamo determinati a completare la vittoria che modellerà l’ordine delle nostre vite per molti anni». Il capo del governo ha anche respinto le accuse secondo cui la campagna militare a Gaza ha costituito un genocidio, osservando che il termine si applica più appropriatamente a ciò a cui Israele è stato sottoposto il 7 ottobre. «Se quegli assassini fossero stati in grado di fare di più, avrebbero massacrato ognuno di noi. Questo è il vero genocidio», ha detto Netanyahu.
Hamas, ultimatum di Donald Trump: "Se continuano a uccidere, entreremo e vi uccideremo"
Picchia durissimo, Donald Trump, che dopo il colloquio telefonico con Vladimir Putin, cambiando fronte, ha rilanciato og...Dedicato al tema dell’unità, il discorso del capo dello Stato, Isaac Herzog: «Dobbiamo creare un orizzonte per il futuro – un “giorno dopo” – sia interiormente che esteriormente», ha detto. «Mi inorridisce vedere e sentire che anche ora, mentre continuiamo a seppellire i nostri morti, l’odio alza ancora una volta la sua brutta testa», ha continuato il presidente. «Quando non ci arrendiamo agli estremisti ma ci uniamo attorno a una bandiera condivisa, non c’è compito che non possiamo raggiungere». Herzog ha quindi espresso gratitudine ai genitori dei soldati caduti, dicendo loro: «Grazie per i figli che avete cresciuto – soldati valorosi che non hanno esitato ad andare avanti per salvare Israele, sconfiggere il nemico e riportare gli ostaggi. Soldati che portavano foto degli ostaggi nelle loro tasche e il coraggio nei loro cuori». Quando la sera il presidente ha invece commemorato le vittime civili del 7 ottobre, riferisce il Times of Israel, ha chiesto perdono a nome dello Stato per avere fallito nell’opera di proteggere i cittadini quei giorno, sollecitando un’indagine accurata sulle cause di quel pogrom.