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Emmanuel Macron, ecco come si è sottomesso alla Cina

di Mauro Zanonvenerdì 5 dicembre 2025
Emmanuel Macron, ecco come si è sottomesso alla Cina

2' di lettura

Per la quarta volta da quando è presidente della Repubblica francese ieri Emmanuel Macron si è recato in Cina per una visita di Stato. E come ogni volta, nonostante la retorica sull’Europa e la bilancia commerciale Ue-Cina, l’inquilino dell’Eliseo si trova a Pechino, anzitutto, per fare affari a beneficio della Francia. Nella folta delegazione volata in Cina figurano una quarantina di amministratori delegati delle grandi aziende francesi, dal campo dell’energia, del nucleare e delle auto elettriche (Edf, Orano, Veolia) al settore aeronautico (Airbus), fino all’intelligenza artificiale (Mistral AI). Con quasi 2.100 filiali che danno lavoro a oltre 300mila persone, la Francia è il Paese europeo con il maggior numero di aziende con sede a Pechino, secondo la Camera di commercio e industria francese in Cina. E Macron vuole aprire alle aziende transalpine nuovi mercati in vista del 15esimo piano quinquennale cinese in fase di preparazione.

L’Eliseo vuole fare progressi nella condivisione delle innovazioni e delle tecnologie cinesi, in particolare nei settori della «mobilità sostenibile, delle batterie o del fotovoltaico», hanno detto fonti della presidenza francese. Il ministro degli Esteri cinese e membro dell’Ufficio politico del Partito comunista Wang Yi, dopo un bilaterale con il suo omologo francese Jean-Noël Barrot, ha dichiarato ieri che ogni incontro tra i due capi di Stato rappresenta non solo un appuntamento centrale per le relazioni sino-francesi, ma anche un evento di rilievo internazionale.

E che di fronte alle attuali sfide globali Cina e Francia devono rafforzare comunicazione e cooperazione e assumersi pienamente le proprie responsabilità in quanto grandi potenze e membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Macron conta sulla Cina per fare pressione sulla Russia, affinché si possa arrivare a un cessate il fuoco con l’Ucraina, ma anche per rafforzare la cooperazione bilaterale sul piano commerciale e industriale tra Parigi e Pechino.