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Nuove sanzioni degli Usa contro Pyongyang

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La decisione a quattro mesi dall'affondamento della corvetta Cheonan. Da domenica esercitazione navale congiunta con la Corea del Sud

Roberto Amaglio
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I tempi della risoluzione sono stati lunghi ma, a distanza di quattro mesi dall'affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan che costò la vita di 46 persone, gli Stati Uniti hanno lanciato un duro monito al regime della Corea del Nord. Al termine dell'incontro sulla sicurezza avuto con il segretario alla Difesa Robert Gates e le controparti sudcoreane, Yu Myung-hwan e Kim Tae-young, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha annunciato in conferenza stampa a Seul "il varo delle misure per prevenire la proliferazione di Pyongyang, fermandone le attività illecite di recupero dei fondi e scoraggiandone possibili azioni provocatorie". Risolutezza Clinton – "Abbiamo definito sanzioni specifiche che hanno lo scopo di destabilizzare le politiche del governo, esercitando pressione sull'isolato regime comunista e non a danno della popolazione. È uno schema che punta a rafforzare la nostra esecuzione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu numero 1718 e 1874". Infatti di misure repressive nei confronti della Corea del Nord sono già state prese, in occasione dei due test nucleari effettuati nel 2006 e nel 2009. I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti. Proprio per far capire al governo di Pyongyang che questa volta gli Usa non stanno scherzando, da domenica 25 luglio gli americani e la Corea del Sud terranno quattro giorni di esercitazioni navali congiunte nelle acque del mar del Giappone, con tanto di supporto aereo e impiego della portaerei USS George Washington a propulsione nucleare; un'iniziativa che non è affatto piaciuta né alla Corea del Nord né alla Cina. “Un tentativo di invasione” ha tuonato la tv di Stato di Pyongyang, mentre la Cina ha “invitato le parti a mantenere la calma e a evitare azioni che possano esasperare le tensioni regionali”.

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