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Obama si affida all'ayatollah per risolvere la crisi politica iraqena

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In vista del ritiro delle truppe USA, lettera ad Ali al-Sistani per favorire il dialogo tra i politici Allawi e al-Maliki

Roberto Amaglio
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Sono passati esattamente cinque mesi da quando Iyad Allawi ha vinto con un vantaggio minimo le elezioni iraqene, battendo sul filo di lana il premier uscente Nuri al-Maliki. Da allora si è assistito a una lunga corsa a ostacoli del governo che non c'è, o meglio, del governo che non ha una maggioranza su cui reggersi. Una situazione che sicuramente alimenta il caos e il disordine nel Paese. Una situazione che, in vista dell'annunciato ritiro delle truppe statunitensi a fine mese, inizia a non andar giù nemmeno al presidente americano Barack Obama. Secondo l'edizione on line del magazine "Foreign Policy", il presidente USA avrebbe inviato una lettera all'ayatollah Ali al-Sistani in cui avrebbe chiesto alla massima autorità sciita irachena di mediare tra i leader delle due fazioni per risolvere la crisi politica e permettere la formazione di un nuovo e stabile governo. Né la Casa Bianca né l'ufficio di al-Sistani a Najaf hanno confermato la notizia apparsa sulle pagine on line del magazine, ma l'indiscrezione appare per lo meno verosimile, in quanto la Casa Bianca non ha ancora digerito il sostanziale fallimento della visita in Iraq ai primi di luglio del vice presidente Usa Joe Biden, il quale si era recato in Medio Oriente proprio per caldeggiare la formazione del nuovo esecutivo.

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