Bruxelles, animalisti in piazza
in difesa delle foche
Centinaia di persone proveniente da tutta Europa si sono dati appuntamento a Bruxelles per chiedere la totale messa al bando delle importazioni dei prodotti derivati dalle foche. E una immensa foca gonfiabile è stata piazzata davanti ai palazzi che ospitano il quartiere generale della Commissione e del Consiglio europeo nello stesso giorni in cui prende il via la presidenza francese dell'Unione. E da oggi inizia anche la caccia alla foca in Namibia, la seconda più importante al mondo dopo quella del Canada. Un aiuto ai manifestanti può arrivare dal commissario all'Ambiente, Stavros Dimas, che intende presentare una proposta per la messa al bando delle importazioni delle pelli di foca. Un comunicato rilasciato congiuntamente da Lav, Ifaw, Humane Society International (HSI), GAIA e Eurogroup for Animals indica che nel solo Canada “potrebbero essere presenti solo 3,5 milioni di foche, dal momento che oggi questo paese - dove la caccia alle foche è sistematicamente e brutalmente praticata - non è in grado di monitorare con esattezza la popolazione attuale”. “L'approvazione del bando europeo al commercio di prodotti di foca è di massima importanza, ma questo non significa deresponsabilizzare i Governi locali”, ha dichiarato Roberto Bennati, vicepresidente Lav, presente alla manifestazione a Bruxelles. Secondo diverse fonti comunitarie, le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) rappresentano un ostacolo alla totale messa al bando. Peter Mendelson, commissario europeo al Commercio, sembra tra l'altro voler adottare una linea più morbida rispetto al collega dell'Ambiente. La battaglia per la difesa delle foche è solo all'inizio.