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Israele attacca Hamas

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Quasi 200 i morti

Dario Mazzocchi
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Si aggrava di ora in ora il bilancio degli scontri che da questa mattina interessano la zona di Gaza. Secondo le informazioni che giungono dai centri ospedalieri, sarebbero quasi 200 le vittime dei bombardamenti israeliani, giunti dopo le provocazioni palestinesi: solo ieri due sorelline palestinesi di 5 e 13 anni erano morte nell'esplosione di un razzo lanciato da militanti vicini ad Hamas, che ha la maggioranza elettorale nelle regioni e che compone il governo plaestinese. La reazione di Tel Aviv era attesa da giorni e questa mattina è iniziata. Aerei israeliani hanno attaccato la Striscia di Gaza, bombardandola con una ventina di razzi: una controffensiva arrivata dopo che Hamas aveva annunciato la sua intenzione di non rinnovare la tregua informale di sei mesi e dopo la ripresa di lanci dai territori. Sempre ieri Israele aveva aperto per alcune ore tre valichi per permettere l'afflusso a Gaza di decine di autocarri di aiuti umanitari per la popolazione e di carburante per la centrale elettrica mentre Hamas proclamava: “Non abbiamo paura di morire, siamo in prima linea nella battaglia contro l'occupazione israeliana, e non abbiamo paura di diventare martiri”. Fonti palestinesi parlano di 195 morti Il bilancio dei raid compiuti questa mattina dai caccia israeliani sulla striscia di Gaza sarebbe di 155 morti e circa 200 feriti. Tra le vittime ci sarebbero anche diverse donne e bambini. “Il numero dei morti è salito notevolmente rispetto ad un primo bilancio fornito dai dirigenti di Hamas - spiega un medico di Gaza - perché tra loro ci sono molti feriti che non è stato possibile curare a causa della mancanza di mezzi dei nostri ospedali”. Tra le vittime eccellenti di questa offensiva militare israeliana su Gaza c'è anche il generale Tawfiq Jaber, capo della polizia di Hamas, il cui cadavere è stato anche ripreso dalle emittenti satellitari arabe. Hamas promette vendetta Come rappresaglia, Hamas ha sparato alcuni razzi dal territorio palestinese contro il sud dello stato ebraico, dove è stato dichiarato lo stato di allerta. La popolazione è stata invitata a non uscire in strada e a restare in aree protette o vicino a rifugi. Secondo fonti mediche, un israeliano sarebbe rimasto ucciso a Netivot. Altre due persone sono rimaste ferite. Hamas ha "ordinato alle Brigate Ezzedine al Qassam di rispondere all'aggressione degli occupanti in tutti i modi". "Il mondo rimarrà sorpreso della nostra risposta all'aggressione degli occupanti" ha detto Fawzi Barhoum, esponente del movimento estremista islamico. "Ora le Brigate Ezzedine al Qassam - ha aggiunto - hanno le mani libere per rispondere con tutti mezzi di cui possiede, inclusi i missili a lunga gettata e le azioni di martirio. Abbiamo la forza per controbilanciare questo terrorismo". Un appello simile è stato lanciato dalla Jihad islamica: "Tutti i combattenti hanno ricevuto l'ordine di rispondere al massacro perpetrato da Israele". Le reazioni diplomatiche Il presidente della repubblica francese Nicolas Sarkozy ha chiesto la «cessazione immediata» delle violenze in Israele e a Gaza, "dei lanci di missili su Israele, così come dei bombardamenti israeliani su Gaza". Lo ha reso noto l' Eliseo in un comunicato "Mosca ritiene necessario fermare immediatamente le operazioni su grande scala contro Gaza, che hanno già causato numerose vittime e sofferenze tra la popolazione civile palestinese", ha dichiaratoil Cremlino. "Invitiamo nello stesso tempo la dirigenza di Hamas a cessare i lanci di razzi contro il territorio israeliano. La Russia proseguirà i suoi sforzi per fermare il circolo vizioso della violenza come una condizione indispensabile per risolvere il problema esistente attraverso la via dei negoziati". La Russia, che sta organizzando una conferenza di pace sul Medio Oriente, probabilmente in primavera, aveva già espresso nei giorni scorsi tutto il suo appoggio al presidente dell' Autorità palestinese Abu Mazen, nel corso di una sua visita a Mosca, e invitato Hamas a rivedere la propria posizione. Mosca è l'unico membro del quartetto internazionale di mediatori sul Medio Oriente ad avere relazioni con Hamas Il ministro egli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit, ha convocato l'ambasciatore di Israele al Cairo, per "esprimere il rifiuto dell'Egitto all'aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e per chiedere l'arresto immediato di tutte le operazioni militari". Lo rende noto un comunicato del ministero degli esteri egiziano, nel quale si dice anche che Abul Gheit ha incaricato l'ambasciatore egiziano in Israele di comunicare lo stesso messaggio al ministero degli esteri israeliano. Abul Gheit ha quindi inviato messaggi al segretario generale dell'Onu, Ban ki-Moon, al presidente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ai componenti del cosiddetto Quartetto (Onu, Ue, Usa e Russia) ed ai ministri dei paesi membri permanenti dello stesso Consiglio perchè «si assumano le proprie responsabilità per far cessare al più presto le operazioni militari israeliane". "Gli Stati Uniti chiedono ad Israele di evitare di fare vittime civili negli attacchi ad Hamas a Gaza". E' questa la richiesta che arriva dal portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Gordon Johndroe, che ha anche chiesto al movimento islamico di fermare il lancio di razzi "per permettere che la violenza cessi". Johndroe ha parlato da Waco, in Texas, dove George Bush sta trascorrendo nel suo ranch le ultime vacanze di Natale da presidente. Secondo quanto ha reso noto la Cnn, il presidente uscente non intende rilasciare una dichiarazione pubblica sull'operazione avviata questa mattina dagli israeliani a Gaza.

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