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Aleksandra Melnichenko e il marito oligarca "salvati" dalle sanzioni: clamoroso sospetto sull'Ue

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La farsa delle sanzioni europee contro gli oligarchi russi ha un nome e un cognome: Aleksandra Nikolic. Cantante e modella serba, protagonista del jet set internazionale e moglie del potentissimo Andrej Melnichenko, re del carbone e dei fertilizzanti. Anche lui finito nella "black list", sebbene il miliardario patron della EuroChem, bielorusso di nascita e con madre ucraina, si fosse subito esposto contro la guerra iniziata da Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio. La sua enorme ricchezza era a rischio, ma è stata blindata con una semplice firma: Melnichenko ha passato la mano alla moglie Aleksandra, nulla di più banale. E Bruxelles ha così rinunciato a colpire la coppia, visto che formalmente la bellissima 45enne mai aveva avuto incarichi nei colossi del consorte.

 

 

 

 

E viene il sospetto che in realtà Unione Europea, Gran Bretagna e Svizzera abbiano avuto un occhio di riguardo per Melnichenko. Quando il 9 marzo furono emanati gli elenchi con i nomi degli oligarchi vicini a Putin da punire, il miliardario poche ore prima aveva già provveduto a uscire da tutti i trust che controllano Suek Ao (carbone) ed EuroChem Ag (fertilizzanti), due gruppi capitalizzati per circa 10 miliardi di dollari l'uno. Melnichenko aveva passato la proprietà alla moglie ed aveva subito riparato in Tanzania, scappando da Dubai dov'era di stanza. 

 

 

 



"Essere moglie di un miliardario è un impegno full time", aveva dichiarato tempo fa Lady Melnichenko, molto attiva su red carpet, gran gala ed eventi di beneficenza. Sarà un caso, ma la EuroChem come suggerisce il Corriere della Sera "è un produttore fondamentale per l'agricoltura mondiale, con il 10% del mercato. Anche per questo, probabilmente, tutti hanno finora accettato la soluzione trovata dall'abile Andrej". 

 

 

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