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Draghi e Macron, la mossa che scatena il terrore a Berlino: "Cosa accadrà dopo il voto"

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Sono giorni di panico a Berlino e dintorni e c'è chi guarda all'ipotesi del Dracron con crescente inquietudine. Il duo formato dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e dal presidente francese Emmanuel Macron, infatti, starebbe per sostituire la tradizionale guida dell'Unione europea a trazione franco-tedesca, simboleggiata per anni dal tandem Merkozy (Merkel e Sarkozy) quindi, fino a pochi mesi fa, dall'intesa tra Angela Merkel e lo stesso Macron. In ogni caso, sottolinea l'emittente radiofonica tedesca Deutsche Welle, sembra entrata ufficialmente in crisi la leadership teutonica.

 

 



Tutto nasce dal Trattato del Quirinale. Conclusa nel novembre del 2021 da Francia e Italia, l'intesa è stata spesso paragonata ai pilastri su cui si fondano i rapporti tra Parigi e Berlino, ossia i trattati dell'Eliseo (1963) e di Aquisgrana (2019). Draghi "vuole riportare l'Italia al centro della scena europea". A tal fine, le relazioni con la Francia, gravemente danneggiate negli ultimi anni soprattutto quando il Movimento 5 stelle era al governo con la Lega, devono essere "migliorate e rafforzate". E' qui che emerge "Dracron". Per Deutsche Welle, è "sorprendente" come Macron e Draghi, "entrambi banchieri", sincronizzino le loro idee sull'Europa anche dopo l'inizio della guerra della Russia contro l'Ucraina. Il presidente francese ha proposto a maggio una Comunità politica europea, che riunirebbe i Paesi candidati all'adesione all'Ue, tra cui Ucraina, Georgia e Moldova. L'Italia ha "subito" approvato questa iniziativa. Al Parlamento dell'Ue, il sottosegretario per gli Affari europei Vincenzo Amendola ha affermato che le proposte francesi porteranno a decisivi passi avanti nella cooperazione tra gli Stati membri nei settori dell'energia e della politica estera e di difesa. "L'Italia sostiene espressamente Macron".

Secondo Amendola, "soltanto attraverso la coesione dell'Ue in questo momento storico possiamo proteggerci dal pericolo della guerra". Italia e Francia concordano anche che i trattati dell'Ue devono essere modificati per consentire decisioni a maggioranza sulla politica estera e su altre questioni importanti. Draghi parla di "federalismo pragmatico" e modifiche ai trattati europei, di andare avanti nell'Ue con "coraggio e fiducia". Da Berlino, invece, non giungono "segnali così chiari". Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha definito "interessanti" le proposte di Macron per la Comunità politica europea. Tuttavia, da parte del governo federale non vi è stata "una approvazione inequivocabile come a Roma" per l'iniziativa del presidente francese. Inoltre, mentre Scholz insiste sull'adesione all'Ue degli Stati dei Balcani occidentali, sia Draghi sia Macron sono piuttosto scettici al riguardo. A ogni modo, il cancelliere tedesco, il presidente del Consiglio e il presidente francese sono ampiamente d'accordo sulla politica nei confronti della Russia e dell'Ucraina. I tre puntano a raggiungere una fine negoziata della guerra. Draghi ha persino presentato un piano di pace in consultazione con le Nazioni Unite, basato su compromesso tra Mosca e Kiev. Macron ha suscitato "scalpore" affermando che il presidente russo, Vladimir Putin "non dovrebbe essere umiliato". Da parte sua, Scholz rimane "attento nella scelta delle parole" e non ha mai dichiarato che la Russia dovrebbe essere "sconfitta".

 

 


Macron e Draghi, notano ancora dalla Germania, sono poi "perfettamente d'accordo quando si tratta di soldi", sostenendo un aumento del debito per finanziare gli investimenti pubblici, per esempio nella difesa e nella protezione del clima. Già fortemente indebitate, Italia e Francia spingono quindi per modificare il Patto di stabilità e crescita dell'Ue e introdurre un tetto al prezzo dell'energia in Europa. La Germania respinge questa politica di "Dracron". Ci si chiede, quindi, se il tandem italo-francese diventerà più importante di quello franco-tedesco e se stiano emergendo due poli di potere nell'Unione Europea. Per Deutsche Welle, però, su "Dracron" pesa il fatto che, molto probabilmente, Draghi non sarà più il presidente del Consiglio dopo le elezioni del 2023. E una vittoria del centrodestra potrebbe sconvolgere ancora una volta lo scenario. In Italia e a Bruxelles.

 

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