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Angela Merkel? Ecco perché mai come ora servirebbe lei all'Europa

Giancarlo Mazzuca
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Pensavamo che il punto più basso nei rapporti dell'Italia con l'Europa fosse stato toccato nell'ottobre 2011 quando la Merkel e l'allora presidente francese Sarkozy, intervistati da un giornalista sui loro rapporti con il Belpaese, risposero all'unisono con un sorrisetto sarcastico indirizzato al premier Berlusconi che, in quel momento, stava loro volgendo le spalle.

Quel sorrisetto valeva più di mille parole: sembrava una grande presa in giro.
Ma successivamente Angela (e non solo) dovette ricredersi nei confronti di Silvio e dell'Italia tanto che oggi in molti abbiamo nostalgia proprio di lei per una ragione molto semplice: se fosse ancora al potere a Berlino, considerando le sue grandi doti di regista, i nostri rapporti con Bruxelles sarebbero decisamente migliori.
Perché mai come oggi la nostra convivenza con gli "amici" del Vecchio Continente appare molto fragile.

Soprattutto negli ultimi tempi, l'abbiamo purtroppo registrato più volte, tra il difficilissimo varo del Pnrr, con le tante frizioni interne, ed i contrasti sempre più evidenti a proposito delle sanzioni da applicare alla Russia per la guerra in Ucraina.

PERSONALITÀ
Ma la divisione ancora più grave ci riguarda particolarmente da vicino: riguarda il problema dell'accoglienza degli immigrati che arrivano dall'altra parte del Mediterraneo, un problema che va avanti da anni senza che l'Unione abbia mai trovato una vera ed efficace soluzione. Basti solo pensare a cosa sta succedendo in questi giorni: il premier Meloni, dopo essere stata accolta sabato a braccia aperte a Bruxelles, aveva ricevuto martedì ampie rassicurazioni dal presidente Macron a proposito dell'attracco in Francia della nave Ocean Viking carica di immigrati, salvo, poi cambiare atteggiamento perché, subito dopo, è cominciata la grande controffensiva transalpina con la decisione dell'Eliseo di chiudere ancor più le proprie frontiere: il problema è nostro e ce lo dobbiamo tenere.
Una vera e propria escalation di accuse e di contraccuse che mette a dura prova la coesistenza stessa con i nostri partner.

Ecco perché mai come oggi ci vorrebbe una Merkel sul podio europeo: è vero, al vertice della commissione Ue siede pur sempre una tedesca ma Ursula von der Leyen non sembra proprio avere la personalità dell'altra "frau" che, in più di un'occasione, ha dimostrato di saperci fare davvero. Non è un caso che lo stesso Berlusconi che pure, all'inizio, era stato messo alla berlina dalla cancelliera di ferro, le disse quando lei si congedò: «Cara Angela, all'Europa mancherai molto». Aveva proprio ragione.

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