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Ue, slavina dopo Timmermans: ecco chi molla la Commissione

Michele Zaccardi
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Dopo l’addio del fondamentalista verde, Frans Timmermans, la Commissione Ue si trova davanti un’altra lettera di dimissioni: quella della responsabile alla Concorrenza, Margrethe Vestager. La commissaria e vicepresidente esecutiva ha informato il capo dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, della sua nomina da parte del governo danese a candidata ufficiale per la carica di presidente del comitato direttivo della Banca europea per gli investimenti (Bei), chiedendo (e ottenendo) un congedo non retribuito per la durata della campagna.

Vestager si è messa in aspettativa per «focalizzarsi» sulla propria candidatura, fino a quando non sarà stata fatta la nomina». A quanto si apprende Vestager è stata già sostituita. Durante il congedo, von der Leyen ha deciso di assegnare la responsabilità di indirizzo e coordinamento del pacchetto relativo alla Transizione digitale alla vicepresidente ceca Vera Jourova, mentre le deleghe sulla concorrenza spetteranno al commissario alla Giustizia, il belga Didier Reynders, che riferirà direttamente alla presidente della Commissione.

 

 

 

Sul suo tavolo finiranno dunque una serie di dossier molto importanti per l’Italia, e che prima erano nelle mani di Vestager. Si tratta della cessione del 41% di Ita alla compagnia tedesca Lufthansa, della partita sulla rete Tim e della privatizzazione di Montepaschi. Proprio sulla banca senese si sono accesi i riflettori negli ultimi giorni, dopo l’ipotesi, ventilata dal vicepremier, Antonio Tajani, di un’accelerazione sulla vendita dell’Istituto di credito, con l’obiettivo di fare casse in vista della manovra 2024. Il Tesoro detiene infatti il 64% di Mps e, secondo gli impegni presi con l’Unione europea, entro la fine del 2024 dovrà cedere la sua quota.

 

 

 

Tornando agli avvicendamenti in seno alla Commissione, Von der Leyen ha deciso di assegnare temporaneamente, e cioè fino alla nomina di un nuovo membro in sostituzione dell’ex commissaria bulgara Mariya Gabriel, la responsabilità del portafoglio per l’innovazione e la ricerca al vicepresidente greco Margaritis Schinas. Ma non finisce qui. Perché, secondo quanto riportato da il Foglio, anche la responsabile della politica di sviluppo, la finlandese Jutta Urpilainen, sta preparando le valigie. Il 28 gennaio 2024 si terranno le elezioni presidenziali in Finlandia. E a metà agosto il Partito socialdemocratico ha chiesto a Urpilainen di essere la sua candidata.

 

 

 

«La Finlandia ha bisogno di un presidente che capisca che la Finlandia può avere successo solo come parte di un’Unione europea forte», ha detto l’ex premier Sanna Marin, proponendo il nome della commissaria europea. «La richiesta della presidente del Partito è un grande onore», ha risposto Urpilainen, annunciando che prenderà una decisione sulla sua candidatura a novembre. IInsomma, i cambi sono stati parecchi. Ma senza dubbio l’addio più eccellente è stato quello del primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, che aveva la delega al Green Deal, il piano climatico europeo. Il 20 luglio scorso, Timmermans ha annunciato che intende lasciare la sue carica a Bruxelles per candidarsi alle elezioni del prossimo 22 novembre in Olanda. 

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