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Gentiloni e il Pd, il sospetto di Capezzone: "Dove potremmo rivederlo"

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Altro che "commissario Ue" e, dunque, super-partes. Come tutti i vertici dell'Unione a Bruxelles (non eletti direttamente dal popolo), Paolo Gentiloni si muove e risponde a criteri puramente politici. Non è un tecnico e, sottolinea Daniele Capezzone, è un esponente di spicco del Pd. E lì, molto probabilmente, è destinato a tornare per rivestire un ruolo di primissimo piano, magari di segretario-reggente in caso (possibile se non probabile, stando ai sondaggi che girano in queste settimane) di flop di Elly Schlein alle prossime elezioni europee del 2024. In questa ottica, spiega il direttore di Libero nel suo editoriale, occorre leggere ogni mossa del commissario, che forse non a caso la premier Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini giudicano "ostile", o sicuramente poco "filo-italiano". 

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