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Immigrazione, la Ue segue Piantedosi su rimpatri ed espulsioni

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Attentati e allarmi bomba delle ultime settimane portano l'Europa a prendere provvedimenti. Con la guerra in Israele e il ritorno della paura per il terrorismo, l'Ue pensa ad accelerare i rimpatri degli extra-comunitari senza regolare permesso di soggiorno che hanno dato segnali di pericolosità e violenza. Un percorso già tracciato dal governo Meloni e dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Dopo tante polemiche, adesso ci seguono loro", esulta un ministro in riferimento all'ultimo "decreto migranti" varato dal governo.

Decreto che porta la firma del titolare del Viminale e dispone rimpatri ed espulsioni più rapide per i migranti "violenti". Un vero e proprio cambio di passo legato allo spettro della jihad che aleggia e torna a far paura nelle capitali europee. "I migranti che minacciano la sicurezza vanno espulsi", tuona senza se e senza ma Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue. E anche il cancelliere tedesco, già protagonista di un braccio di ferro con Giorgia Meloni sui migranti, sembra aver cambiato idea. "Bisogna fare espulsioni su larga scala di coloro che non hanno il diritto di rimanere in Germania e questo richiede anche una certa durezza", ammette Olaf Scholz in un'intervista a Der Spiegel.

 

 

Che cosa ci sia dietro questo cambiamento è chiaro. Funzionari europei - riporta Il Messaggero - fanno sapere che l'attentato di Abdessalem Lassoued, il tunisino irregolare che ha ucciso due cittadini svedesi a Bruxelles, "ha messo in moto qualcosa". L'uomo, infatti, vagava indisturbato in Europa da ben dodici anni nonostante le espulsioni e le domande di asilo respinte. La palla ora passa dal Consiglio Ue all'Europarlamento che dovrà decidere entro un mese sulle norme per i "rimpatri sprint". E per farlo servirà trovare un accordo con i Paesi di provenienza dei migranti. Magari sulla scia dell'intesa siglata dalla Commissione con il governo tunisino di Kais Saied.

 

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