La sinistra perde la testa sui centri in Albania. Certo, non una novità. Dopo la sentenza della Cassazione che ha validato il decreto del governo, ora i due centri albanesi - quello di Shengjin e di Gjader - potranno essere trasformati in veri e propri Centri di permanenza e rimpatrio (i cosiddetti CPR). Il decreto cambia la destinazione d'uso delle strutture. La misura prevede che i migranti possano restare nelle strutture fino a 18 mesi, il tempo necessario per completare le pratiche di espulsione verso i Paesi di origine. L'obiettivo è presto detto: alleggerire la pressione sulle strutture di accoglienza e svuotare i centri di permanenza italiani.
Come ricorda il Giornale, la sinistra ha tirato fuori i soliti argomenti. Un esempio? La cosiddetta poca trasparenza. "I centri in Albania rappresentano un gigantesco buco nero, sia sul piano dei diritti fondamentali sia su quello economico - ha tuonato il dem Toni Ricciardi -. I lavori per la loro realizzazione sono stati inspiegabilmente secretati: non si conoscono i nomi delle aziende coinvolte, né i criteri con cui sono stati assegnati appalti e subappalti, spesso in deroga alle regole. Un'opacità totale. Cosa sta cercando di nascondere il governo?".
Albania, Fdi inchioda Schlein: "Che batosta segretaria!"
Colpo basso alla sinistra. Con la sentenza 17510 la Cassazione legittima i trattenimenti nei Cpr in Albania. Anche dei r...Avs, invece, ha alzato l'asticella in modo inquietante. La deputata Francesca Ghirra si è spinta a definire definito la polizia che lavora nei Cpr albanesi degli "aguzzini". Subito dopo, però, ha fatto marcia indietro sostenendo di riferirsi a quella libica. Dure reazioni da FdI. "Le persone nei centri di rimpatrio sono degli appartenenti alla polizia di Stato e non possono essere definiti aguzzini - ha replicato Sara Kelany -, inoltre è inaccettabile l'affermazione che avremmo determinato la strage di Cutro, accusare il governo è gravissimo e chiedo alla presidenza che siano assunti dei provvedimenti nei confronti di queste frasi che sono inaccettabili". Stesso discorso anche per Augusta Montaruli: "Con la pronuncia della Suprema Corte non vi saranno più ambiguità: la struttura albanese è equiparabile a tutti gli effetti ai centri italiani e la procedura d'asilo per il migrante che ne fa richiesta può essere svolta anche nel Cpr albanese senza che questi faccia ritorno in Italia. Sta alle opposizioni ora, se hanno ancora un po' di onestà intellettuale, ammettere di aver sbagliato".