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Tatjana Zdanoka, "la spia di Putin all'Europarlamento": un caso a sinistra

Roberto Tortora
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Rivelazione sconvolgente del sito The Insider, in collaborazione con il giornale estone Delfi ed il quotidiano svedese Expressen. In quella che sembra essere una spy-story internazionale degna dei miglior thriller di Brian De Palma. Ebbene, l’eurodeputata della Lettonia, Tatjana Zdanoka, avrebbe lavorato per i servizi segreti della Russia dal 2004 al 2017.

La Zdanoka, rieletta al Parlamento europeo anche nel 2019, ha militato nel partito dei Verdi fino alla sua espulsione, dovuta peraltro alle sue posizioni molto vicine a quelle del Cremlino. I rapporti tra la donna e due noti funzionari del Fsb (servizi segreti russi) sono stati scoperti grazie a diverse email in cui la Zdanoka stila un report dettagliato sul suo lavoro come legislatrice europea. La donna, 73 anni, appartiene alla minoranza lettone filo-russa e non ha mai fatto mistero di rivendicare le proprie posizioni anche in dichiarazioni pubbliche e riscontrabili anche nei suoi voti sui dossier relativi alla relazione con Mosca.

Tra le mail scoperte da The Insider, anche alcune che relazionano l’organizzazione di incontri in presenza, a Mosca o a Bruxelles, tra la Zdanoka e il suo referente russo, in cui si sarebbe discusso di richieste di finanziamenti per sostenere le attività politiche in Lettonia e al Parlamento europeo. Tra queste, anche fondi per attivare una commemorazione della vittoria dell’Armata Rossa nella Seconda Guerra Mondiale.

Tra i suoi impegni, inoltre, anche viaggi in Crimea come “osservatore elettorale” durante l’annessione del Donbass nel 2014 e l’organizzazione di udienze e mostre a Bruxelles sullo stato della popolazione russofona nei Paesi baltici. E non finisce qui, perché l’eurodeputata avrebbe avuto contatti regolari anche con Sergej Beltyukov, altro agente dei servizi di sicurezza federale russi, fin dal 1993.

The Insider scrive: “Le e-mail trapelate tra Zdanoka e i suoi due agenti russi includono rapporti espliciti e dettagliati (inviati) da Zdanoka ai suoi responsabili, che descrivono il suo lavoro di legislatore europeo, in particolare per quanto riguarda i doveri ufficiali legati alla promozione del sentimento pro-Cremlino nella sua regione baltica. Altre corrispondenze riguardano l'organizzazione di incontri fisici a Mosca o a Bruxelles tra Zdanoka e il suo supervisore russo, insieme a richieste di finanziamenti da fonti russe per sostenere le sue attività politiche in Lettonia e al Parlamento europeo".

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