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Ue, indiscrezioni: pressing Ppe per l'accordo con Giorgia Meloni

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"Non c'è Europa senza Italia, non c'è decisione senza Giorgia Meloni". Dopo Manfred Weber, anche il premier polacco Donald Tusk frena bruscamente gli entusiasmi di socialisti e liberali dopo la bozza di accordo raggiunto con il Ppe sui "top jobs" della prossima Commissione Ue

La verità è che tra i popolari, dopo aver blindato le nomine con i "vecchi" alleati della cosiddetta "maggioranza Ursula" (il quadro prevederebbe la conferma della presidente uscente Von der Leyen alla Commissione, con il socialista Antonio Costa presidente del Consiglio europeo e la liberale estone Kaja Kallas come Alto rappresentante), sta crescendo il pressing per trovare una intesa con il centrodestra di ECR, gruppo guidato dalla Meloni. Da qui, appunto, le parole del presidente del Ppe Weber e del big Tusk, ex presidente del Consiglio Ue, dopo quelle decisamente più dure dell'ungherese Viktor Orban che ha definito l'asse Ppe-Pse-Renew "una vergogna".

Il vicepremier Antonio Tajani, che oltre a essere leader di Forza Italia è anche un pezzo grosso del Ppe, assicura: "Non c'è stato nessun errore perché non c'è stata nessuna trattativa". L'errore "è stato non interloquire prima" con l'Italia.

Minimizza anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, negoziatore del Ppe per le nomine, al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles: "Tre famiglie politiche hanno discusso e fatto la loro proposta. Alla fine della giornata spetta al Consiglio europeo prendere quella decisione. Questa proposta è una proposta che riflette la maggioranza dei membri del Consiglio, ancora una volta devo sottolineare che questo non è un processo esclusivo. Non è mai stata nostra intenzione escludere nessuno o offendere nessuno. Ho molto rispetto personalmente per Giorgia Meloni e per l'Italia, che è un paese molto importante nell'Unione europea e sono sicuro che affronteremo tutti questi problemi e preoccupazioni nelle discussioni". 

Ancora più netto Weber, secondo cui l'Italia "è un Paese del G7, è uno dei principali Paesi europei. Apprezzo molto il contributo del governo italiano, sotto la leadership di Antonio Tajani e di Giorgia Meloni. Per questo il processo, cruciale, per tenere conto anche degli interessi italiani è fondamentale per l'Unione europea". Lapidario Tusk: "Nessuno rispetta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l'Italia più di me", ha detto l'ex numero uno del Consiglio europeo, secondo il quale le polemiche sul pacchetto di nomine partorito da Ppe, S&D e Renew sarebbero frutto di "un malinteso: a volte - ha spiegato - servono delle piattaforme politiche specifiche per agevolare il processo, la posizione comune dei tre maggiori gruppi serve a facilitare il processo. La decisione spetta al Consiglio europeo. Non c'è Europa senza Italia, non c'è decisione senza Giorgia Meloni. Per me è ovvio". 

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