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Ue, scontro Salis-Orban: "Ungheria un regime autoritario", "Ilaria picchiava con sbarre di ferro"

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"Conosco l'Ungheria da uno dei posti più oscuri. La prigione. La presidenza a questo governo ungherese è altamente inappropriato. L'Europa unita è nata sulle ceneri del nazifascismo come progetto di cooperazione internazionale, ed è un amaro paradosso avere una presidenza guidata da qualcuno il cui obiettivo è smantellare l'Ue in nome del nazionalismo. L'Ungheria, sotto Viktor Orban, è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno stato etnico autoritario. Alcuni la chiamano addirittura una moderna tirannia".

Lo ha detto l'eurodeputata di Sinistra Italiana Ilaria Salis, nel suo intervento al Parlamento europeo nel dibattito sulle priorità della presidenza ungherese del Consiglio Ue. "Ciò che è certo è che ora lo stato di diritto e la libertà dei media non sono garantiti - ha sottolineato -. Il dissenso è criminalizzato, la società civile repressa, mentre gli oligarchi leali si sono arricchiti. Le disuguaglianze sociali e regionali sono peggiorate. I diritti delle minoranze sono violati e il razzismo è diventato mainstream. L'Ue è ben lungi dall'essere perfetta, politiche neoliberiste, disuguaglianze sociali, doppi standard in politica estera e subordinazione all'influenza degli Stati Uniti. Ma niente di tutto questo preoccupa il signor Orban. I suoi veri obiettivi sono le minoranze, i migranti, la giustizia sociale, la libertà di espressione e lo stato di diritto. Alimenta il risentimento tra il popolo ungherese contro la cosiddetta Europa, degenerata per creare un nemico esterno e - ha proseguito - consolidare il proprio potere".

Poi la stoccata finale: "Signor Orban, ha forti legami con le forze di estrema destra del mondo, sia in Europa che a livello internazionale. Questa nuova pericolosa forma di fascismo rappresenta la variante autoritaria del capitalismo globale odierno. Sono nemici fraudolenti della classe operaia e dell'amicizia tra le persone, una minaccia per coloro che devono vivere spiritualmente in libertà. Infine, voglio esprimere la mia prima solidarietà con Maja, l'attivista antifascista tedesca, non binaria che è stata estradata dalla Germania e ora detenuta in Ungheria. La democrazia europea deve restare ferma. Mi rifiuto di collaborare con il regime oppressivo e autoritario del Signor Orban", ha concluso.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Ilaria Salis (@ila_salis)

 

Non si è fatta attendere la risposta di Viktor Orban. "Trovo assurdo che qui alla plenaria dobbiamo ascoltare tutti insieme un intervento sullo Stato di diritto dall'onorevole Salis che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche sulle strade di Budapest e - ha ricordato il presidente ungherese - qui parla di Stato di diritto, non è forse assurdo?". Il dibattito di stamani nel Parlamento Europeo "è andato oltre i confini della verità" e di quanto programmato, con "accuse assurde", frutto di "propaganda" che segue "linee di partito. Sono abituato alle accuse da 35 anni, è tutta propaganda di sinistra", ha conclude.

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