Toghe rosse con le stellette dell’Ue. La sinistra esulta, come l’Associazione nazionale magistrati; il centrodestra invece cannoneggia; e un portavoce della Commissione Ue, dando ragione al governo italiano, dichiara che il nuovo Patto sui migranti può entrare in vigore fin da subito, il che renderebbe ininfluente l’intervento della Corte di giustizia europea. Questa, venerdì, ha sentenziato che i magistrati dei singoli Stati possono bloccare i rimpatri dei clandestini anche se provengono da Paesi considerati sicuri, non solo dall’Italia ma dalla stessa Commissione europea che ad aprile ne ha stilato l’elenco. I Paesi sono 15: Kosovo, Colombia, India, Marocco, Tunisia, Albania, Bosnia, Georgia, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Egitto e Bangladesh, nazione quest’ultima da dove provenivano i due richiedenti asilo portati dalle nostre autorità nel centro migranti di Gjader, in Albania, e che dopo la bocciatura della richiesta di protezione hanno presentato ricorso al tribunale ordinario di Roma. Quindi le toghe della sezione immigrazione si sono rivolte alla Corte Ue che ha spalancato nuovamente le frontiere, per la gioia di Pd, Avs e 5Stelle.
Veniamo al governo. Fratelli d’Italia, sui social, ha tuonato: «I centri in Albania continueranno a funzionare. La sentenza della Corte di giustizia Ue si rifà al quadro normativo vigente, destinato a cambiare da giugno 2026 con l’entrata in vigore dei nuovi Regolamenti europei. La linea non cambia», ha proseguito Fdi, «non arretriamo di un millimetro: non possiamo accettare che le decisioni politiche, legittimate democraticamente, vengano commissariate da sentenze ideologiche. E' una chiara invasione di campo che riduce l’autonomia degli Stati e assoggetta le decisioni dei governi in materia di contrasto all’immigrazione irregolare e difesa dei confini alla valutazione dei giudici».
Albania, sinistra e toghe esultano: torna il rischio invasione
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Spieghiamo: i «nuovi regolamenti» si riferiscono al “Patto sulla migrazione e l’asilo” votato il 10 aprile 2024 dal parlamento europeo e adottato formalmente dal Consiglio dell’Ue il successivo 10 maggio. $ previsto che entri in vigore il 12 giugno 2026, ma il legislatore europeo può anticiparne i tempi, ed è per questo che von der Leyen viene incalzata dai partiti di destra, soprattutto quelli del gruppo dei Patrioti, tra cui la Lega, e ne diamo conto subito.
Albania, Piantedosi sfida le toghe: "La linea non cambia, i centri resteranno aperti"
Ministro Matteo Piantedosi, qual è il suo giudizio rispetto alla sentenza della Corte di giustizia europea sul pr...Prima veniamo alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Ieri, dicevamo, un portavoce ha riferito che l’istituzione ha già chiesto di anticipare l’entrata in vigore delle norme: «La Corte ha concluso che uno Stato non può designare come Paese di origine “sicuro” un Paese terzo che non soddisfi, per determinate categorie di persone, i requisiti materiali per tale designazione. In tale contesto la Commissione sottolinea che ai sensi del Patto il nuovo regolamento introdurrà nuove misure. Consentirà agli Stati membri», ha specificato il portavoce, «di designare un Paese terzo come sicuro escludendo specifiche parti del Paese o categorie di persone chiaramente identificabili.
Ciò consentirà agli Stati membri di trattare le domande d’asilo che potrebbero essere infondate in modo più rapido ed efficiente. Incoraggiamo il parlamento e il Consiglio a procedere il più rapidamente possibile sulla proposta». Veniamo alla Lega, che comunque tuona: «La decisione della Corte di giustizia Ue conferma l’assalto delle toghe rosse ai nostri confini. Non ci arrenderemo mai, siamo pronti a dare battaglia e in autunno i Patrioti presenteranno una mozione di sfiducia contro von der Leyen, incapace di tutelare il continente e l’Italia in particolare. Non solo sull’immigrazione», ha sottolineato la Lega, «ma su troppi dossier a partire dal folle green deal che non aiuta l’ambiente ma danneggia famiglie e imprese».
Durissimo, ma solo contro i giudici della Corte, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «L’Italia rischia di diventare il paese del Bengodi per i trafficanti di esseri umani e per gli immigrati irregolari. Noi siamo favorevoli all’immigrazione regolare ma combattiamo con grande determinazione quella irregolare e i trafficanti di esseri umani». Poi Tajani è entrato nello specifico della sentenza: «Non ha senso. Come fa un magistrato a sapere se un Paese è sicuro o no? E' un lavoro che noi, come ministero degli Esteri, facciamo attraverso le ambasciate e i consolati. $ un lavoro certosino. Abbiamo elaborato una lista frutto del lavoro della diplomazia italiana. Non è che un magistrato, in un giorno, riesce a dire se un Paese è sicuro».
E ancora il vicepremier forzista: «I Paesi, dicono i giudici, devono essere sicuri in tutto il territorio nazionale. E allora neanche gli Stati Uniti, visto che c’è la pena di morte che è contraria alla nostra Costituzione, contraria al modello europeo, è un Paese sicuro». Il centrodestra spinge perché i nuovi regolamenti entrino in vigore prima, già a fine anno, questo per evitare che nel frattempo riesploda la bomba migratoria. Il presidente dei senatori forzisti, Maurizio Gasparri, ha parlato di «dittatura togata, una pratica giacobina, inaccettabile sia sul piano nazionale che su quello europeo».