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Marion Bartoli: "La mia non era anoressia. Presi un virus, avevo la diarrea cronica e pensavo di morire"

di Mariano Paolozzidomenica 18 giugno 2017
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"Ho sconfitto una malattia devastante". L'anno scorso era irriconoscibile, la fotocopia sbiadita della campionessa che vinse Wimbledon nel 2013. Marion Bartoli, oggi 32enne, è guarita da una malattia di cui non conosciamo ancora il nome, come un mistero. Ma non era anoressia, così come si diceva. "La battaglia più dura della mia vita: le sfide sul campo erano nulla rispetto a ciò che mi ha riservato l' esistenza. Andavo a letto senza sapere se mi sarei risvegliata. Stavo letteralmente sparendo: perdevo i capelli, i denti ballavano, avevo la diarrea cronica". Inizialmente, come detto, i cambiamenti della tennista francese erano stati fatti passare come una dieta. Poi si mormorava anoressia, "sentivo bisbigliare alle mie spalle: poveretta, è anoressica" Ma la Bartoli non vuole affatto sentir nominare quella parola. "Quella è una tremenda malattia mentale. Non ero psicologicamente disturbata. Volevo gridarlo e ho scelto Twitter". Ha scelto la strada dei social, postando foto della sua star male: "Così mi sono sentita meno sola. Ho preso una malattia tropicale in India nel 2016". Da Delhi a Melbourne a New York e poi Parigi, in una sola settimana. Il racconto è incredibile e commovente.  "Ho cominciato ad avere febbre,  a sentirmi stanca. Ogni settimana più debole, la febbre saliva. Avevo male ai muscoli e alle ossa. Intanto, perdevo peso. I medici ci hanno messo un po' a capire di cosa si trattasse. Il virus è arrivato al sangue, cominciando a distruggere i globuli rossi. La situazione è precipitata. L' ipersensibilità della pelle mi ha costretto a indossare sempre i guanti, nel periodo più nero potevo lavarmi solo con l' acqua minerale. Non riuscivo più a digerire il cibo, nemmeno l' insalata". A Wimbledon è stata vista masticare per minuti una sola foglia di insalata, nutrirsi "era diventato impossibile", era arrivata a pesare 40 kg. Il tennis l'ha accompagnata per tutta la durata del suo dolore, l'ha forse salvata: "Guardavo ossessivamente il match-point della finale che ho vinto. La guardavo e piangevo, piangevo e pregavo". Oggi è piena di impegni ed ha superato quasi totalmente i problemi che l'hanno perseguitata e quasi uccisa. "Fila mi ha affidato il disegno dei completini per l'Est asiatico. Commento il tennis e presto giocherò in esibizione a Manchester". Sarà ambasciatrice a Parigi 2024, ed insieme ad altri atleti lotta per avere i Giochi in Francia. Adesso vive a Dubai, ha corso la maratona di New York, sta bene ed è piena di grinta.