Bergamo, scivolone del candidato sindaco Pd Giorgio Gori: Imu "light"

di Giulio Bucchidomenica 18 maggio 2014
Bergamo, scivolone del candidato sindaco Pd Giorgio Gori: Imu "light"

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Dopodomani a Bergamo, per la chiusura della campagna elettorale di Giorgio Gori, è atteso il presidente del consiglio, Matteo Renzi. La sinistra era sicura di espugnare la città orobica, che negli ultimi cinque anni è stata guidata dal poco conosciuto, ma assai amato, Franco Tentorio. Gli scandali delle ultime ore, però, rischiano di costare davvero caro al produttore cinematografico, ed ex direttore di Canale 5, Giorgio Gori. Non bastava la notizia che lui e sua moglie, la nota conduttrice tv Cristina Parodi, hanno costruito una veranda abusiva nella loro mega villa di Bergamo. Ieri è esploso anche il caso Imu. Gori, infatti, non avrebbe pagato regolarmente l’imposta sulla casa. Quel che è più comico, per non dire drammatico, è il modo in cui la notizia è saltata fuori. Da ore sotto pressione per la figuraccia sulla veranda, che tra l’altro gli costerà una denuncia penale, Gori ha deciso di convocare una conferenza stampa per dissipare i veleni sul suo conto. Alle 20.30 di venerdì, un orario insolito per una cittadina come Bergamo, lo staff del candidato Pd ha convocato tutti i giornalisti. «So che circolano altri bisbigli, altri sussurri che riguardano presunti reati fiscali - ha detto Gori- È meglio chiarire subito: non ho fatto nessuna operazione fittizia per evadere le tasse». In particolare Gori avrebbe chiarito di non aver commesso irregolarità sull’Iva. Al che un giornalista ha domandato: «E con l’Imu?». Panico in sala. In effetti sull’Imu un problema c’è. Gori e la Parodi, che hanno diviso a metà la proprietà del villino a Bergamo, avrebbero goduto entrambi degli sconti prima casa per l’Imu. Un’opzione che non è consentita, in quanto il domicilio è uno e quindi non si ha diritto al doppio bonus. Il sindaco uscente, Tentorio, ha dichiarato con aplomb britannico: «Prendo atto dell’evasione. Sarà dovere del contribuente, nel rispetto della cittadinanza intera, pagare la quota evasa, maggiorata delle relative sanzioni». Ma Gori ha seccamente respinto le accuse con una nota pubblicata ieri sera: «Tentorio ha certamente capito male. Non ho mai ammesso alcuna evasione». L’unico dubbio, ammette Gori, «può riguardare l’interpretazione di una detrazione aggiuntiva, da parte di mia moglie, che sarà meglio verificata alla luce di una specifica Circolare ministeriale e delle istruzioni del Comune di Bergamo». Peggio di così gli ultimi giorni di campagna elettorale non potevano andare allo spin doctor di Renzi. Il caso della veranda abusiva è saltato fuori grazie alla denuncia di un consigliere della Lega, Daniele Belotti. Dal sopralluogo degli agenti, inoltre, è emerso che non solo i Gori hanno fatto costruire una veranda senza autorizzazione, ma a ci sarebbero altre irregolarità. Un pergolato in ferro ricoperto da roseto, anch’esso edificato senza autorizzazioni. E una casetta prefabbricata in legno, con altezza di 2,40 metri, nell’area verde vincolata, a sua volta senza autorizzazione. Tentorio, che all’inizio della campagna elettorale era dato in svantaggio, a questo punto rischia il bis. Oggi i sondaggi sondaggi danno un testa a testa tra i due candidati e il ballottaggio è inevitabile. A rendere più difficile la situazione per Gori c’è anche la candidatura, a sinistra, di Rocco Gargano, sostenuto da una lista che si ispira alla LIsta Tsipras. «C’è un’ampia fetta di elettorato che non si riconosce e non vota il centrodestra, ma che ancor meno si riconosce in Giorgio Gori - ha detto Gargano - una persona poco di centrosinistra, collaboratore di Berlusconi fino all’altro ieri. Gori non piace a molti e molti dicono piuttosto voto Tentorio». di Michela Ravalico