Matteo Renzi ha fatto ieri ingresso nel magico mondo della Giustizia e non dalla porta riservata a un presidente del Consiglio, cioè da legislatore, ma da quella un po’ più scomoda che è riservata ai cittadini in attesa di giustizia, ossia di un pronunciamento del tribunale. L’ingresso per la verità non lo ha fatto direttamente il premier, ma il padre Tiziano, il quale - in qualità di piccolo imprenditore - si è visto indagare dalla Procura di Genova con l’accusa di bancarotta fraudolenta. (...) Clicca qui, acquista una copia digitale di Libero e leggi l'editoriale di Maurizio Belpietro